giovedì 20 dicembre 2007

Sulla Carne

Sulla Carne

UN’UMANITA’ IN PAUROSO DECLINO FISICO, E NON SOLO

La carne causa più malattie del fumo di sigaretta

ma i nutrizionisti invitano la gente a mangiare la carne

di Franco Libero Manco

L’attuale condizione di malattia del genere umano non conosce precedenti. Mai come in questo frangente storico l’umanità è malaticcia, bisognosa di cure, flagellata da un numero impressionante di malattie. Nonostante le immense risorse umane e i fiumi di denaro impegnate dalla ricerca medica per neutralizzarne gli effetti delle malattie, ogni anno nel mondo muoiono 17 milioni di persone per infarto (500.000 solo in Europa) e una persona su tre nell’Occidente muore di cancro, (140.000 morti ogni anno solo in Italia). 180 miliardi di dollari vengono spesi negli Stati Uniti solo per cure contro il cancro, mentre in Italia i nuovi casi di cancro ogni anno sono 300.000 con una spesa di 50.000 miliardi delle vecchie lire. Nella sola Europa le spese per curare il solo raffreddore superano quelle dell’istruzione scolastica. Il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per curare gli effetti della cattiva alimentazione.

Pare che l’industria della carne in Usa (dove attualmente il 12%del PIL viene speso in cure mediche) ha causato più morti di tutte le guerre del secolo scorso. La sanità Usa riconosce solo 3 milioni di cittadini sani su un totale di 250 milioni di individui. Ben 42 milioni soffrono di ipertensione, l’80% della popolazione è affetta da reumatismi e 3 persone su 4 sono colpite da infarto o cancro: (il cancro infantile è il killer numero uno tra i bambini). Un ragazzo su 5 (sotto i 17 anni) porta malattia disabilitante. Il 50% della gente ha problemi digestivi cronici: La costipazione in Usa colpisce 190 milioni di individui, cioè 9 persone su 10. Un terzo della popolazione è sovrappeso e un terzo degli americani è carente di calcio. Inoltre, gli effetti collaterali dei farmaci sono la 4^ causa di morte negli Stati Uniti. L’infarto, fino al 1940 era pressoché sconosciuto, oggi le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo occidentale; nel 1900 una persona su 30 moriva di cancro,oggi ne muore una su tre. E la causa è da attribuire alla cattiva e innaturale alimentazione: le proteine animali che se ne consumano 3 volte in più del necessario, 7 volte più grassi, 6 volte più zucchero e 10 volte più colesterolo e si assumono un terzo delle fibre necessarie.

Domanda: dal momento che la specie umana è la sola tra tutte le specie del regno animale ad essere colpita da infarto e da malattie degenerative e dal momento che le statistiche ufficiali dell’OMS ci informano che il 75% delle malattie sono dovute alla cattiva alimentazione e il 34% delle neoplasie è attribuibile al consumo di carne ed un altro 30% è attribuibile al fumo di sigaretta; dal momento che chiunque sarebbe incriminato a invogliare pubblicamente la gente a fumare un pacchetto di sigarette al giorno, non è forse altrettanto irresponsabile quanto criminoso consentire ai nutrizionisti televisivi di invitare la gente a mangiare la carne?

Consideriamo anche che il fattore cancro dovuto all’inquinamento incide solo per il 2%, così pure le droghe e l’esposizione ai raggi UV, mentre l’obesità, i rischi professionali e le infezioni incidono per il 5%, mentre le malattie genetiche incidono circa per il 10%.

E considerando anche che nessuno studio ha mai dimostrato che i residui di pesticidi, presenti in quantità infinitesimale nella frutta e nella verdura, possono essere causa di cancro è logico supporre che non sono i prodotti chimici i massimi imputati ma la carne in se stessa. Infatti, un esperimento condotto dall’Università inglese di Cambrige nel 2001 in cui sono stati coinvolti 40 000 soggetti, bambini, adulti, anziani dei due sessi per 20 anni di seguito, ha dato il seguente risultato finale tra i vari gruppi (carnivoro, onnivoro, vegetariano, lattoovovegetariano, vegano e crudista): il gruppo crudista rivelava totale assenza di malattie, quello vegano gli andava abbastanza vicino, quello vegetariano veniva in qualche modo punito, i gruppi carnivoro e onnivoro presentavano alti tassi di incidenza di malattie cardiache e cancro. Un’altro studio condotto su 78 000 donne condotto per 12 anni ad Harvard ha dimostrato che i soggetti che assumevano latte 3 volte al giorno presentavano un numero di fratture assai più alto delle donne che non consumavano latticini. E dal momento che i vegetariani ed i vegani non necessariamente consumano prodotti esenti da contaminazioni chimiche, è facile dedurre che la causa delle malattie è attribuibile non tanto agli inquinanti chimici quanto ai prodotti animali e derivati nei quali, tra l’altro si concentrano in misura 10 volte superiore che nei vegetali.

Gli attuali noti nutrizionisti televisivi sembrano pateticamente programmati per negare ad oltranza qualunque correlazione tra carne e malattie sociali. C’è una sorta di tacito e complice accordo, una sorta di omertà diffusa tra loro ed i mezzi di informazione di massa: quello di non attribuire mai alla carne la causa delle malattie. Che cosa intendono quando in modo laconico e sfuggente parlano di prevenzione e di cattiva alimentazione? Se la frutta e la verdura hanno valore protettivo per la nostra salute da che cosa ci proteggono? Come può esserci un cambiamento dello stile di vita se i nutrizionisti affermano che quando non si consuma la carne occorre alternarla con il pesce, i formaggi o le uova? Praticamente ritengono necessario inserire ogni giorno nella dieta comune prodotti di origine animale, cioè quei prodotti che sono la causa stessa delle malattie che con il cambiamento di stile di vita essi fingono di voler combattere.

Quindi, se questi dati sono veri (come lo sono) restano solo due opzioni: o i nutrizionisti-cadaveriani non sono bene informati (cosa alquanto improbabile) oppure sono in mala fede. Ma io dico che essi danno alla gente comune quel che la gente chiede, non quello di cui la gente ha veramente bisogno per vivere bene, progredire sul piano etico, salutistico e soprattutto acquisire una mentalità critica che possa consentire ad ognuno di essere artefice della propria condizione fisica, mentale, morale e spirituale. Questo coincide con la politica delle grandi multinazionali di settore e, naturalmente, torna a beneficio ai suoi rappresentanti.

giovedì 6 dicembre 2007

Lista Link

Schiacciando col mouse il sottotitolo qui sopra, avrete la Lista completa di tutti i link a cui fanno riferimento i nostri documenti in formato piu leggero: si tratta infatti, della loro posizione nel Block Notes virtuale fornito sempre dalla Google incorporetion.

Per chi volesse invece scaricarli nel formato piu tradizionale, per esempio word, preghiamo cercare fra i "Siti Amici", il link a "i Nostri Documenti" appunto.

mercoledì 5 dicembre 2007

visione igienista

LA VISIONE D’INSIEME di Daniele Bricchi

ARGOMENTI TRATTATI: conoscere la reale storia della medicina, autogestione della salute senza farmaci, il sistema Igienista Naturale, vaccinazioni: l’altra faccia della medaglia, A.I.D.S. l’altra verità, oppositori alla teoria microbica, cibo biologico o cibo fisiologico, generi superflui e fame nel mondo, vegetarismo (motivazioni etiche, salutistiche, ecologiche).


Da anni sono impegnato su temi e argomenti, di cui farò un accenno, che ritengo fondamentali ed estremamente importanti: promovendo informazione (la nostra arma migliore), conferenze, facendo tavoli divulgativi, petizioni, distribuendo decine di migliaia di volantini ecc. Un lavoro duro perché anche dall’area “alternativa” sono stato troppe volte ignorato, isolato e qualche volta attaccato.

In certi momenti lo scoramento in me era tale da domandarmi se avevo ancora la forza di andare avanti, ma poi pensando ai riscontri e risultati avuti, e soprattutto a quello che devono subire le vittime della disinformazione e dell’egoismo, ho sempre trovato nuovo entusiasmo.


Cercherò sinteticamente di esporre alcuni dei temi in questione.

Mi sono convinto che la causa di tanti guai è il procedere senza avere una veduta d’insieme, una visione globale, l’approfondire un particolare argomento inconsapevoli o dimenticando che ogni cosa è strettamente interconnessa con tutto il resto.”Lo specialista è colui che studia un particolare

in modo sempre più approfondito sino al punto di capire tutto a proposito di nulla”.


Facciamo l’esempio di qualcuno che sceglie il campo della salute e che si laurea in medicina (la stessa cosa vale anche nel caso scelga una medicina non convenzionale), limitandosi a credere ciecamente a quello che ripetono come pappagalli le persone, le scuole, i giornali, la televisione, le università; all’atto poi di lavorare sulle persone, con tutta probabilità procurerà a chi si fiderà di lui seri danni che si sarebbero potuti evitare.

Procedendo invece con una visione globale, preferibilmente prima di specializzarsi, dedicando tempo a conoscere la storia delle medicine, senza limitarsi ingenuamente a consultare solo autori ortodossi (forse chi vende vino dice che il suo vino non è buono?), approfondendo in particolare la reale storia della medicina ufficiale, allopatica, di stato, (considerando che si è così fortemente consolidata nei nostri paesi ricchi e industrializzati), otterrebbe conoscenza, consapevolezza, maturità superiori, tali da originare scelte di qualità estremamente migliori.


Per usare le parole di Ivan Illich (1926 – 2003 ) tratte dal suo “Nemesi medica” questa medicina ha operato “l’espropriazione della salute”, ovvero “la medicalizzazione della società”.

Quello che faccio è proporre e segnalare una ricca e vitale realtà di autori, conferenze, pubblicazioni di seri ricercatori, divulgatori, storici della medicina, naturopati, giornalisti scientifici e medici dissidenti, che coraggiosamente svelano i misfatti, gli inganni di cui è impregnato il sistema medico e ci permettono di conoscere le basi, le fondamenta, la nascita e lo sviluppo di questo sistema.

Enorme è la sorpresa e la rabbia di chi approfondisce l’argomento.

A dir poco scadenti sono i presupposti scientifici, a scapito di un numero enorme di malcapitate vittime.

La diffusione della medicina chimica, chirurgica, che mutila, che sopprime i sintomi, che mai rimuove le cause e che ha avuto il sopravvento sulle altre medicine, è avvenuta con la corruzione per i forti interessi che erano in gioco (e che lo sono ancora), condizionando l’impostazione medica e la ricerca sino ai nostri giorni. Di fronte a queste affermazioni sono ancora tanti a voltare lo sguardo altrove ridacchiando increduli, dimostrazione di quanto culturalmente profondo sia il lavaggio del cervello subito.




Mi sono occupato del problema delle vaccinazioni, per cui la solita enorme disinformazione

nasconde una altrettanto grande truffa.

Ad esempio dei vaccini ci dicono:

  1. che ad essi si deve l’eradicazione delle malattie endemiche;

  2. che il vaccino dà immunità (vale a dire che non ci si può ammalare della malattia per la quale siamo stati vaccinati);

  3. che i danni causati dai vaccini sono estremamente rari e lievi, mentre i benefici che apportano sono infinitamente superiori.


Queste affermazioni sono totalmente false e per convincerci di ciò, non dobbiamo fare altro che usufruire di una grande quantità di informazioni disponibili sull’argomento, anche e soprattutto da fonti scientifiche internazionali della stessa medicina ufficiale.

Eppure, se chiediamo più informazioni e rassicurazioni al nostro medico o all’ufficiale vaccinatore,

ammesso che non si arrabbi, ci racconterà le solite cose, senza dire nulla di quanto si trova nella letteratura scientifica, un po’ fingendo di non sapere e spesso, soprattutto, ignorando anche di essere lui stesso incastrato in un sistema che è molto più grande di lui.


La pratica vaccinale è un serio pericolo per la salute. Organizzammo una serata su: “Vaccinazioni utili o dannose? Parliamo anche dei rischi”. Il preparatissimo relatore, Giorgio Tremante, con dati, grafici e statistiche ci mostrò “ l’altra faccia della medaglia”, spiegando anche, il perché se avesse saputo prima certe cose, avrebbe potuto evitare il dramma che colpì la sua famiglia (2 figli morti ed uno cerebroleso). Danni da vaccino confermati e risarciti dalle autorità solo dopo lunghe traversie legali. Pensate che in ospedale avevano anche contraffatto le cartelle cliniche pur di non ammettere il danno da vaccino.


Darò un minimo di dati: in Europa l’obbligo vaccinale esiste solo in Italia e in Francia mentre negli altri paesi europei è facoltativa, solo che in Italia abbiamo l’obbligo del vaccino per l’epatite B, che i francesi hanno abolito nel 1998; vale a dire che siamo gli unici al mondo ad avere questo vaccino obbligatorio. E se pensiamo che l’ex ministro De Lorenzo, autore di questo provvedimento, ha confessato in tribunale di aver intascato denaro dal produttore del vaccino per far passare la legge, e che, per convincere i votanti, dichiarò in parlamento numeri sull’incidenza dell’epatite assolutamente immaginari, c’è da pensare che sia uno scherzo o che siamo in una gabbia di matti; infatti non si è ancora abrogato l’obbligo di tale vaccino la cui nocività è ben documentata.


La malattia endemica ha una curva che aumenta o decresce a seconda dell’esistenza o meno di certe condizioni, a prescindere dalla diffusione o meno dei vaccini. Per esempio, quale vaccino ha debellato scarlattina e peste bubbonica? Quando la peste arrivava in città come Roma o Firenze uccideva metà dei suoi abitanti, ma ad un certo momento venivano meno certe condizioni e si verificava la regressione spontanea. Il vaccino non esisteva, ma se a quel tempo fosse esistito un vaccino, i medici ora ci racconterebbero che ad esso andava il merito dell’eradicazione di quelle flagellanti malattie.

I dati evidenziano talvolta l’inutilità delle vaccinazioni e talvolta, addirittura, la recrudescenza della stessa malattia dal quale il vaccino pretendeva di proteggere:

La vaccinazione di massa contro il vaiolo fu resa obbligatoria in Gran Bretagna nel 1853, con gravi punizioni per chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione, eppure nel solo periodo 1871- 72 (17 anni dopo l’inizio della campagna vaccinale) 23.000 inglesi morirono di vaiolo, tra cui il 90% di loro erano vaccinati (prima dell’arrivo dei vaccini si arrivava mediamente a 1000 casi all’anno nelle epidemie più gravi).

La Germania, registra in pochi anni 125.000 morti per vaiolo, e ciò dopo 35 anni di regime di vaccinazione forzata stabilito per legge, che aveva costretto a vaccinare tutti i neonati, rivaccinare i bambini all’inizio delle scuole, poi di nuovo alla scuola secondaria, quindi ogni adulto sano che entrava per la leva nell’esercito veniva vaccinato di nuovo.

L’enciclopedia britannica (9^ edizione ) riporta che dei 30.742 casi di vaiolo in Baviera nel 1871, 29.429 si erano verificate in persone vaccinate. Dopo queste esperienze le autorità di questi paesi furono costrette a ricercare le cause altrove, a responsabilizzarsi attuando una serie di provvedimenti igienici rivolti a migliorare la salute pubblica (riguardanti fognature, rifiuti, filtrazione dell’acqua dei fiumi per uso civile) e le grandi epidemie di vaiolo non tornarono più.

Tali argomentazioni non potrebbero essere più attuali relativamente ai paesi in via di sviluppo; infatti un rapporto UNICEF precisa che “nel mondo una persona su cinque non dispone sempre di acqua pura e di condizioni igieniche accettabili”, eppure la stessa UNICEF assegna il 45% dei fondi alle vaccinazioni, mentre solo il 17% è destinato all’acqua e all’igiene.


Numerosi sono i casi documentati in cui la regressione di una particolare malattia, come ad esempio la difterite, avveniva contemporaneamente sia nelle città e paesi vaccinati, sia in quelli non vaccinati.

Ci sono casi in cui veniva semplicemente cambiata la “base” delle statistiche, ingannando così il pubblico. E’ il caso della polio, infatti negli USA nel 1953 cambiò il modo di diagnosticare, di definire e ciò portò ad un abbassamento istantaneo di polio, ma in pratica l’effetto principale della diminuzione è da attribuirsi al fatto che non venivano più conteggiati i casi di polio lieve e benigna, ma solo i casi con paralisi …e poi in Italia prima del 1966 (anno dell’obbligo della vaccinazione antipolio) la distrofia muscolare si chiamava poliomielite, e venivano regolarmente inseriti nei casi statistici di paralisi da polio. La distrofia muscolare era quasi sconosciuta (come nome) prima delle vaccinazioni, e oggi in Italia vi sono 150.000 casi circa.

Come si evince dai grafici ISTAT frequenti sono i casi in cui il vaccino è introdotto e diffuso dopo una spontanea e quasi totale regressione della malattia, come ad esempio nel caso di difterite, polio, pertosse, ecc.


Ci sono poi le reazioni avverse ai vaccini:

Dati epidemiologici mostrano che nel 95 - 98% delle persone che vengono in contatto con il virus della poliomielite la malattia non attecchisce. Inoltre, il 90 – 95% di questa frazione la contrae nella forma benigna che decorre clinicamente in pochi giorni. Nel 3 - 5 % dei casi colpisce in forma “aparalitica”, che pure guarisce spontaneamente senza lasciare traccia, anche se un po’ più noiosa.

Tra lo 0,1% e l’ 1% si hanno i sintomi delle poliomieliti gravi, anche paralitiche. L’O.M.S. riporta che su 34 nazioni in via di sviluppo (Africa, America latina) vaccinate contro la polio, 24 hanno registrato un aumento dei casi di poliomielite paralitica, una grave forma di polio che è comparsa solo a seguito delle campagne di vaccinazione antipolio. Prima non esisteva, il decorso della poliomielite era molto meno grave, infatti i casi di polio paralitica sono diventati un fenomeno visibile statisticamente solo dopo l’introduzione del vaccino antipolio. Negli ultimi decenni, negli U.S.A. si sono verificati fino a 5 - 10 casi di polio paralitica in soggetti vaccinati, praticamente quasi il 100% di polio paralizzante.


Negli U.S.A. le segnalazioni di reazioni avverse da vaccino sono 11.000 all’anno, e di queste l’1%

(112) riguardano morti per effetto da vaccino. La F.D.A. stima che ad essere denunciate sono solo il 10% e secondo il Centro nazionale per le informazioni sui vaccini (N.V.I.C.) a New York solo un

medico su 40 (2,5%) conferma che una morte o una malattia sia conseguente alle vaccinazioni: come dire che il 97,5% delle morti e delle malattie correlate ai vaccini verrebbero regolarmente ignorate. Paradossalmente il vaccino sarebbe 100 volte più mortale della malattia.

Numerosi studi fanno risalire alle vaccinazioni la SIDS ( sindrome da morte infantile improvvisa) molto diffusa nei paesi più ricchi e quindi più vaccinati. Per risarcire i casi di bambini morti o resi disabili dai vaccini, il governo federale americano sborsa in media 90 milioni di dollari all’anno.


L’Italia è stato l’ultimo paese in Europa a dotarsi di una legge per il risarcimento delle vittime da vaccinazione (210/92), e da allora sino all’inizio del 2000 sono stati risarcite per danno irreversibile o morte da vaccino 300 famiglie, cui vanno aggiunte le circa 30.000 domande di risarcimento in fase di istruttoria, e si tenga conto che pochi conoscono e si avvalgono di questa legge. I danni da vaccino possono essere i più disparati, e possono manifestarsi a breve termine come la SIDS, l’encefalite, la meningite, l’autismo, il diabete, l’asma, le allergie ecc. o ad effetto tardivo come la sclerosi multipla, il lupus, l’Herpes Zoster ecc.


Quello che ho scritto in queste righe è solo una briciola di quello che potete scoprire approfondendo l’argomento.

Molti genitori, infranti nel vedere i loro piccoli gravemente danneggiati dichiarano (giustamente) che nessuno aveva detto loro che c’erano anche dei rischi e che nessuno li aveva avvertiti della necessità di informarsi prima; ma voi, se avete letto queste righe, non potete dire altrettanto.

Io credo che, come gia esistono in molte province, sia necessario formare coordinamenti di cittadini, genitori, medici, per la libera scelta sulle vaccinazioni, contro l’obbligo vaccinale, per fare informazione, per sostenere coloro che per il bene dei propri figli, vogliono evitare i vaccini, per aiutare chi ha subito un danno da vaccino a veder riconosciuto tale danno, ad ottenere il rispettivo risarcimento ed adeguate assistenza e cure per rimediare a quel tipo di danno, poiché l’assurda tendenza a negare ostinatamente l’esistenza di danni da vaccino di fatto nega ai bimbi o adulti danneggiati l’accesso agli accertamenti diagnostici, ai servizi riabilitativi, a terapie adeguate e questo porta spesso ad aggravare la loro situazione per effetto delle terapie non consone ricevute.

Il movimento Italiano contrario ai vaccini esiste da almeno 20 anni, e la sua costante crescita ha portato anche a risultati legislativi, per cui attualmente rifiutare i vaccini è molto più facile che in passato, mentre un decreto legge ha aperto definitivamente le porte della scuola ai bambini non vaccinati. Chiunque voglia rendersi utile e fare parte di questo movimento è davvero benvenuto.


Senza dubbio, il modo più adatto per migliorare, recuperare e mantenere la salute nostra e dei nostri figli è acquisire la conoscenza che ci permette di identificare le vere “condizioni” che causano i disturbi, e su di esse operare attenuandole o rimuovendole.

Deludente è la posizione della medicina ufficiale in questo senso. Basti pensare alla insignificante presa di posizione della pur potente classe medica contro il degrado ambientale o contro il dilagare dei cibi spazzatura comunemente in commercio.

Queste intuizioni e sensibilità sono indubbiamente più marcate in ambito delle medicine non convenzionali ed è il tema principale del sistema “Igienista Naturale”, un metodo per la cui diffusione sono impegnato da molti anni.

La scuola igienista mira a far comprendere le basi della salute, le vere cause dei disturbi, gli agenti naturali indispensabili alla vita, la vera interpretazione dei sintomi, l’insospettata capacità di autoriparazione dell’organismo. E’ la vera scienza di salute di base che dovrebbe essere insegnata universalmente in modo da essere a disposizione di chiunque voglia avvalersene.


L’igienismo è altrettanto valido sia come prevenzione, sia per fronteggiare disturbi già manifestati e non è affatto raro che nei centri igienisti trovino risposte valide anche persone considerate “senza speranza” dopo aver provato inutilmente tutte le altre terapie.

E’ un metodo poco conosciuto fondamentalmente per due motivi: 1) è estremamente anticommerciale sia perché non è basato su prodotti o rimedi da vendere, sia perché porta l’individuo ad una notevole capacità di autogestione della sua salute, con la conseguenza che i suoi nemici sono tutti coloro che fanno parte di questa grande “macchina” della salute, delle terapie da cui traggono enormi profitti; 2) è un metodo che implica il cambiamento delle nostre abitudini, mentre la tendenza diffusa è quella di cercare ingenuamente un “rimedio” che permetta di stare bene senza dover modificare il “modus vivendi”. Questa società di certo ha contribuito a diffondere l’idea che l’adozione di una sana abitudine si associ all’idea di tristezza, privazione, rinuncia, mentre andrebbe associata all’idea di un regalo che si fa a sé stessi, di liberazione da una schiavitù, di conquista, di salute, leggerezza, energia, gioia, armonia con il tutto.

Per non dire che l’adozione di metodi che “sopprimono” i sintomi invece di rimuovere le vere cause portano a lungo andare (e spesso in breve termine) a vere e ben più amare rinunce.


Tra le cose che ripeto da anni è che il metodo igienista è il più ecologico, economico e il più adatto a tutti coloro che sono veramente interessati all’autogestione della salute senza farmaci.

E’ veramente raro incontrare qualcuno che ha letto, studiato la letteratura igienista tanto da conoscerne bene almeno la teoria. Personalmente, con estremo piacere, continuo ad approfondire l’argomento perché gli aspetti della vita e i campi di utilizzo che tocca sono vasti. Comunque da

anni sono in grado e disponibile ad aiutare persone con problemi di salute, di dare informazioni, di organizzare soggiorni igienisti per diete depurative, digiuni terapeutici assistiti o per liberarsi da dipendenza da tabacco con l’ausilio di un metodo.

Grazie all’igienismo da decenni non uso più alcun tipo di farmaco ed ho risolto positivamente una serie di problemi come una forma di depressione, gastrite, epatite c, disturbi alla vista (portavo occhiali da 22 anni) e sterilità.


Un altro tema che decisamente merita maggiore divulgazione è quello dei medici e ricercatori dissidenti che chiedono un riesame dell’ipotesi Hiv = Aids = morte. Tra loro troviamo anche virologi di fama internazionale e premi Nobel per la chimica. I loro lavori dimostrano molti sporchi meccanismi della medicina ufficiale, mostrano l’inutilità e dannosità dei trattamenti medici propinati ai positivi al test, l’inattendibilità dei test, l’ inesistenza delle prove che il virus Hiv esista e che causi la sindrome, la maggiore salute di chi rifiuta i farmaci, le droghe e si affida ai rimedi naturali. Un interessante riassunto del lavoro di questi autori si può trovare nel sito: www.laleva.cc “Menzogna, mistificazione e montagne di dollari: AIDS, l’altra verità. Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’AIDS”.


La teoria microbica del resto ha avuto forti oppositori sin dal tempo della sua primitiva formulazione da Pasteur e Koch, infatti si convinsero presto della falsità della teoria eminenti personalità scientifiche del tempo come il Prof. Pettencofer, microbiologo dell’università di Vienna che arrivò nel corso di una affollata lezione a bere una immonda coltura di vibrioni del colera dicendo allegramente: ”vediamo se mi prendo il colera”. Non lo prese. O come il Prof. Claude Bernard, il più eminente anatomista francese che si oppose nettamente privilegiando il ruolo fondamentale svolto dal “terreno”, cioè la capacità del sistema immunitario di sconfiggere o meno le invasioni dei microbi assolutamente inevitabili perché ubiquitari.

Ovviamente gli igienisti non hanno mai dato credito alla teoria microbica anteponendo ad essa la teoria della tossiemia ed enervazione. (vedi “Tossiemia” del Dott. J.H.Tilden)


Riguardo agli alimenti biologici di cui sono un sostenitore dai tempi in cui eravamo in quattro gatti a farlo, mi sento di affermare che, se è aumentata la consapevolezza dell’importanza del cibo biologico, non è altrettanto aumentata la consapevolezza del “fisiologico”, vale a dire quella conoscenza che ti permette di capire quali sono gli alimenti fisiologicamente, biologicamente adatti alla nostra specie, al nostro sistema digestivo.

Un alimento non adatto alla nostra specie non diventa adatto semplicemente coltivandolo senza chimica. Non si creda che il solo fatto di alimentarci con cibi biologici, anche se positivo, sia sufficiente a garantire una buona nutrizione o una buona salute.

Sul termine “naturale” regna una grande confusione. Sui banchi dei negozi di “alimenti naturali” vanno a ruba veleni nervini, nonché eccitanti del sistema nervoso come tè, caffè, cacao e poi alcolici, aceto, zuccheri di estrazione, latte vaccino, formaggi, carni, seitan, cocacola bio, cereali, legumi ecc. ecc. Nessuno di questi generi è veramente adatto alla nostra specie e alcuni di essi andrebbero totalmente banditi perché vera spazzatura, mentre altri andrebbero usati con moderazione e in certe circostanze ne andrebbe almeno temporaneamente sospesa l’assunzione come nel caso di legumi e cereali. Per esempio, il biologico non annulla l’effetto tossico del bromo contenuto nel caffè e cacao, dell’alcool etilico delle bevande alcoliche, dell’acido urico e dei grassi saturi della carne, dello squilibrio che produce uno zucchero di estrazione, dei danni che produce il latte vaccino ecc. Il biologico non neutralizza né l’effetto acidificante di questi generi né la tossiemia accumulata per l’eccesso di proteine e per l’errata associazione degli alimenti nello stesso pasto, che viene generalmente praticata.

Nemmeno la soia non ogm e i sui derivati sono un alimento così sano, come viene generalmente pubblicizzato; vedi l’interessantissimo articolo: “Prodotti di soia, tragedia e imbroglio - Il terzo simposio internazionale sulla soia”. Apparso su NEXUS – Sito internet: www.nexusitalia.com

Per molti non è nemmeno chiaro il salto di qualità che c’è tra un alimento crudo e fresco e uno cotto: ma guardiamoci attorno, tutto ciò che vive è crudo!

Riguardo l’approvvigionamento dei generi biologici è preferibile nel limite del possibile coltivare e produrre con le nostre mani ciò che ci serve, e/o acquistare direttamente da produttori con cui abbiamo rapporti di fiducia, onde evitare di regalare le nostre energie a ecofurbi che speculano e che fanno i trattamenti chimici di nascosto.


In ambito di commercio equo e solidale, a mio avviso varrebbe la pena si tenesse pure conto che generi come zucchero di canna, tè, caffè, cacao non sono necessari ne sani, ma danno dipendenza, ci inducono a sprecare le nostre energie di riserva e acidificano il sangue. Di conseguenza agiscono come predatori dei nostri minerali, poiché l’organismo per fronteggiare il disequilibrio arrecato deve attingere dalle nostre riserve, ossia dalle ossa e dai denti; comunque, per una serie di ragioni, sono cause primarie di malattia, generi degenerativi, bisogni indotti e generi di lusso che arrivano a noi da paesi lontani implicando trasporti piuttosto inquinanti, con quel carburante per cui si fanno le guerre.

Per avere questi generi superflui noi dei paesi ricchi abbiamo imposto ai paesi poveri la creazione di monocolture deforestando, desertificando e rubando spazio alle vere colture alimentari.

Le affermazioni che seguono sono tratte dal n° 94 del Cedoc rassegna, periodico pacifista terzomondista del centro per la pace di Fidenza, dove Jean Nke Ndih, pour Attac – Cameroun pur commentando in modo negativo le direttive del Parlamento europeo per la riduzione del cacao nel cioccolato, dice: “…è un vero tradimento contro i paesi tropicali che hanno accettato di saccheggiare le loro foreste per produrre quantitativi sempre maggiori di cacao richiesto da molte multinazionali in Europa” e “se i contadini non avessero tagliato le loro foreste, continuerebbero a ricavarne l’essenziale per la loro sopravvivenza”. e aggiunge: “la coltura del cacao ha sconvolto non solo l’ambiente, ma anche le strutture sociali ed economiche dei paesi tropicali”.


Mi rimane come ultimo argomento (ma non come importanza) la questione vegetariana che abbraccia contemporaneamente temi di salute, ambiente, fame nel mondo, non violenza, diritti degli animali.

Non mi soffermerò a parlare della dannosità per l’uomo degli alimenti di origine animale, il cui dato di fatto è così bene e abbondantemente documentato anche nella letteratura medica, e non insisterò neppure sulle altrettanto ben documentate prove della superiorità della salute dei vegetariani, specie se informati.

Gli studi di anatomia e fisiologia comparate dimostrano che confrontando tra di loro il sistema digestivo (inclusi i denti) delle varie specie, erbivori, carnivori, onnivori, frugivori, l’uomo è da collocare tra i frugivori. I moderni testi di medicina negli U.S.A. ci dicono che possiamo vivere benissimo e meglio senza carne; eppure molti medici ignoranti continuano a dare indicazioni senza nessun fondamento scientifico, consigliando tanta carne e prodotti animali in genere, condizionati anche da obsolete e antiscientifiche conclusioni come quelle estrapolate da esperimenti sulle proteine condotte sui ratti negli anni 30!

Da anni propongo uno stile alimentare vegetariano non affidato al caso, ma basato su un piano nutrizionale che si avvale di quanto di meglio sappiamo in questo campo e quindi tendenzialmente vegetaliano-igienista, per evitare i guai che arreca la disinformazione alimentare.

Quando nell’’1982 ho iniziato a fare i primi passi evitando carne e pesce, le persone iniziarono a chiedermi la ragione di quella scelta, ed io tentavo timidamente di spiegare; ma ora accade che sono io a chiedere: perché non sei vegetariano?

Il premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco asserisce:”ho adottato una dieta vegetariana e la consiglio come misura antitumorale”. E dello stesso avviso si dichiara Umberto Veronesi.

E’ certo che al consumo di alimenti di origine animale sono riconducibili le attuali prime cause di morte ed un lungo elenco di disturbi che affliggono specialmente gli abitanti dei paesi ricchi e grandi consumatori di questi prodotti.


Abbiamo poi la questione della fame nel mondo i cui dati da tempo sono stati dimostrati in tutte le salse. Persino il World Wacth Istitut ha lanciato l’allarme: ”i carnivori stanno distruggendo la terra”. Tutti dovrebbero leggere il libro di Jeremy Rifkin, “Ecocidio” in cui l’autore dimostra con una quantità impressionante di dati, che una delle principali cause della fame nel mondo, se non la principale, è rappresentata proprio dagli allevamenti intensivi a scopo alimentare, che tolgono risorse essenziali ai paesi più poveri a vantaggio delle nazioni più ricche, esageratamente carnivore.

Nella foresta amazzonica il 72% della distruzione è causato dagli allevatori di bestiame (secondo l’Istituto Mondiale delle risorse). Di fatto, gli allevamenti intensivi sono la principale causa della deforestazione in atto in molti luoghi del pianeta; inoltre sono responsabili dell’80-90% delle emissioni di ammoniaca che provocano le piogge acide mentre le deiezioni di questi animali sono una delle cause che determinano l’incremento dell’effetto serra.

L’allevamento intensivo prevede un consumo d’acqua 70 volte maggiore rispetto a quello utilizzato per le coltivazioni (per produrre una tonnellata di carne bovina occorrono 31.500 metri cubi d’acqua, mentre per produrre una tonnellata di cereali ne occorrono 450).

Allo stesso tempo un miliardo e mezzo di esseri umani non ha accesso all’acqua.


Come ha affermato l’economista indiano Amartya Sen, vincitore del premio Nobel nel 1998: “La fame è il risultato del non avere abbastanza da mangiare. Non è il risultato del non esserci abbastanza da mangiare”.

I sociologi concordano nel ritenere che il problema della fame nel mondo derivi da una ineguale distribuzione delle risorse, per cui il 20% degli abitanti della terra consuma l’80% delle risorse e l’altro 80% si accontenta di spartirsi il 20% restante.

Nel 1984 in Etiopia, durante la gravissima carestia che ha fatto morire di fame migliaia di persone ogni giorno, parte dei terreni erano coltivati per ottenere foraggio per l’alimentazione dei bovini europei. Nella maggioranza dei casi, durante le carestie degli ultimi 50 anni, il cibo è stato sottratto a chi moriva di fame per essere esportato verso i paesi ricchi per nutrire bestiame (e i governanti discutono per giorni di interventi per risolvere la fame nel mondo).

La FAO ha calcolato che il 78% dei bambini che nel mondo rischiano di morire di fame, vivono in paesi che hanno un surplus di produzione agricola che, in larghissima parte, finisce proprio a soddisfare le richieste degli allevatori dei paesi ricchi.

Le produzioni animali consumano la gran parte delle risorse agricole. Venti chilogrammi di proteine vegetali servono a produrre un solo chilogrammo di proteine animali: in un mondo vegetariano nessuno morirebbe di fame, e il cibo sarebbe addirittura abbondante per tutti gli abitanti del pianeta.


In conclusione chi magia carne deve rendersi conto di che impatto umano e ambientale ha la sua dieta. Poiché il pianeta è uno solo, ci aspettano feroci guerre per accaparrarsi i terreni fertili, le acque per irrigarli e il pescato, se non vi sarà una più equa distribuzione delle risorse e se i paesi poveri continueranno a copiarci.

I numerosi ecologisti, pacifisti, terzomondisti che non sono vegetariani, non considerano, a mio modesto avviso, quell’aspetto fondamentale che è la coerenza.

Ma le cose si muovono infatti secondo l’Eurispes, il numero dei vegetariani (2002) in Italia è intorno a 2.900.000 e in continua crescita.

“Chiudete pure gli occhi e orecchie quando scorrono in televisione le immagini dei bimbi somali, ma rammentate che ogni vostro boccone di bistecca sottrae un pasto intero ad uno di quei bambini”.

Queste sono le parole dell’onorevole Carla Rocchi che ha presentato in parlamento una proposta di legge per la tutela dei consumatori vegetariani e il rispetto dovuto dalle istituzioni pubbliche ai cittadini che hanno compiuto questa scelta, e in particolare chiede che sia sempre presente nei menù una completa dieta vegetariana in tutte le mense pubbliche, private o convenzionate, nei ristoranti, nelle caserme, negli ospedali, negli istituti penitenziari, nonché nelle scuole di ogni ordine e grado.


Molte cose hanno in comune Vegetarismo, diritti degli animali, animalismo, antirazzismo, pacifismo, se così non fosse, un vegetarismo motivato solamente da ragioni salutistiche ed ecologiche non ci porterebbe tanto fuori dal solito modello antropocentrico (ed egoista), ossia l’uomo al centro dell’universo.

Vorrei ricordare che tanti tra i padri del pacifismo sono stati fondatori e propugnatori del vegetarismo.


Molti non sanno che Aldo Capitini, detto il Gandhi italiano, fondatore 51 anni fa dell’Associazione Vegetariana Italiana fu anche il fondatore di Azione Nonviolenta e della marcia per la pace Perugia Assisi. Capitini organizzava durante la seconda guerra mondiale, gruppi di antifascismo nonviolento per cui fu più volte arrestato e sottoposto a periodi di detenzione. Docente di filosofia, acceso antifascista, vegetariano, pacifista meriterebbe di avere un posto di maggior rilievo nella nostra storia. Vedi: Aldo Capitini – La sua vita, il suo pensiero – di Giacomo Zanga – edizioni Cresci-


Vegetariani e animalisti lottano per un mondo nel quale la violenza su uomini e animali sia bandita totalmente e dove ogni essere vivente abbia il diritto di vivere con dignità.


Così si esprime uno dei più accreditati uomini di scienza del nostro tempo, l’oncologo Umberto Veronesi: “Lo specismo connota nei riguardi degli animali un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Così se centocinquanta anni fa, che un bianco uccidesse (o torturasse) un negro senza ragione, poteva sembrare un fatto complessivamente accettabile nella morale corrente di allora, oggi che un essere umano uccide un animale non umano, senza ragione è per la maggioranza degli uomini un fatto accettabilissimo”.


Dovremmo abolire al più presto le feste sadiche con strazio di animali, la corrida, lo spettacolo con animali del circo, la vivisezione ecc. ecc., perché immorali, diseducative e devianti per la scienza.


Il famoso etologo Danilo Mainardi così si esprime: “Gli zoo sono indifendibili, contrari a ogni misura di decenza, di umanità, di scientificità.”.


Il grande filosofo tedesco Immanuel Kant così afferma: “Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie.”.


Lo stesso Aldo Capitini dice: ”Gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.”.


Il medico pediatra nutrizionista Luciano Proietti dice che: “il Vegetarismo dovrebbe essere soprattutto un atteggiamento mentale di rispetto e di amore verso tutti gli esseri viventi. A questo punto diventa automatico rifiutare di uccidere o di sfruttare altri esseri viventi anche se ritenuti inferiori nella scala evolutiva”.


Un pensiero dell’astronoma Margherita Hack: “comunque credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po’ come uccidere noi stessi, le loro sofferenze sono le nostre”.


Il percorso morale e intellettuale dell’uomo ha portato (non tanto tempo fa) ad abrogare la schiavitù, ma rimane ancora tanto da fare; infatti lo stesso tipo di percorso dovrà passare attraverso il riconoscimento dei diritti degli altri esseri viventi, se sapremo essere “la voce di chi non ha voce” (difatti gli animali non hanno voce, stampa, tribunali).

Per molti versi, gli allevamenti ricordano i lager e gli autotreni stipati di animali che vanno al macello ricordano i treni zeppi di ebrei diretti ai campi di sterminio.


L’abitudine di mangiare carne, come accade spessissimo per tante altre abitudini, è tutt’altro che il frutto di una scelta ponderata fatta usando la nostra testa, ma è data dalla passiva accettazione degli usi locali, in particolare di quelle abitudini adottate dalle masse che ci circondano (vedi l’assurda diffusissima dipendenza da caffè e tabacco). Siamo troppo spesso schiavi dei condizionamenti.

Per esempio, avete mai mangiato cadaveri di cani? E di cuccioli? (Sono molto teneri). Sicuramente, leggendo queste parole, qualcuno contrarrà il viso per il disgusto e dirà: “Che cosa significa, mangiare cadaveri di cani?” Ma in base a che criterio si stabilisce quali animali si possono uccidere e mangiare e quali invece no? Si mangiano i polli e i maiali, si mangiano i vitelli. Perché allora non i cuccioli di cane? In effetti in alcune regioni del mondo i cani e i loro cuccioli sono considerati un cibo prelibato e qualcuno considera noi dei barbari, perché mangiamo i vitelli.


Giacomo Leopardi scrisse: “L’uomo non ha sulle bestie alcun diritto…ingiustamente noi

aggioghiamo i tori, e addomiamo i generosi puledri, e tendiamo insidie ai volatili nell’aria…ingiustamente noi ci pasciamo dei loro prodotti, e le nostre mense cuopriamo delle loro carni barbaramente apprestate da crudel cuoco, il quale non arrossisce di disegnar le vivande su bestie ancor vive”.


Così scrisse Gandhi, il padre della non violenza: “ Il nostro progresso spirituale ci farà smettere di uccidere gli animali per nutrirci”.


E così scrisse Platone: “Cari giovani, non vi prenda mai desiderio e amore della caccia per mare, né della pesca con l’amo, di nessuna caccia di animali d’acqua, né di esercitarvi a quella caccia oziosa che si fa con la rete indifferentemente svegli e addormentati. […] Né raggiunga mai alcuno dei giovani l’amore seducente, ma vile della caccia agli uccelli alati”.


Queste le parole di Milan Kundera: “La bontà umana in tutta la sua purezza e libertà, può venire fuori solo quando è rivolta verso chi non ha nessun potere. La vera prova morale dell’umanità, quella fondamentale, è rappresentata dall’atteggiamento verso chi è sottoposto al suo dominio: gli animali. E sul rispetto nei confronti degli animali, l’umanità ha combinato una catastrofe, un disastro così grave che tutti gli altri ne scaturiscono”.


Leonardo da Vinci disse a sua volta: “Tempo verrà in cui la nostra specie giudicherà l’uccisione di qualsiasi animale alla stessa stregua della soppressione di un uomo”.


E Plutarco: “Quale mortale penserebbe di maltrattare una creatura umana, se verso esseri che non sono della sua razza e della sua specie avesse costantemente professato la dolcezza e l’umanità?”.


E Arthur Schpenauer: “La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono. Questa compassione proviene dalla medesima fonte donde viene la pietà verso gli uomini”.


E Pitagora scrisse che: “Quelli che uccidono gli animali e ne mangiano la carne saranno inclini a massacrare i loro simili”. Fino ad oggi però da Pitagora abbiamo accettato in eredità solo i teoremi matematici.


E’ storicamente accertato che i vegetariani sono anche stati perseguitati dalla chiesa cattolica e a questo proposito citiamo solo il movimento religioso dei Perfetti catari diffusosi in Occitania (Europa occidentale) nel secolo XI, che adottò dieta vegetariana (o meglio vegana, escludendo anche latte e uova), vita povera e semplice. Questi precursori di S. Francesco furono ben presto additati dalla chiesa come “eretici” e perseguitati. Nel 1144 vi furono i primi roghi di catari vegetariani. Il Papa Innocenzo III scatenò una vera e propria crociata contro di loro. Da allora questi “eretici” furono identificati per la loro dieta vegetariana inducendo nella chiesa timore e diffidenza verso chiunque rifiutasse cibo di provenienza animale.


Leone Tolstoy, ispiratore di Gandhi sulla non violenza, amato da anarchici e antimilitaristi scrisse saggi contro chiese, stati, armamenti, scrisse su ecologia, igienismo, liberazione delle donne, contro la caccia e dal suo saggio sul Vegetarismo (Il primo gradino) traggo queste parole: “Se l’uomo cerca seriamente e sinceramente di progredire verso il bene, la prima cosa di cui si priverà sarà l’alimentazione carnea. Il suo uso infatti, è immorale perché comporta una azione contraria alla morale, l’assassinio, causata solo da ingordigia e golosità!”.


Mi fermo perché è impossibile citarli tutti.

Io auspicherei che non ci si dimenticasse di tutte queste cose quando andiamo a fare la spesa (sempre per quella questione della visione globale e d’insieme di cui parlavo all’inizio).

Sono naturalmente disponibile per chiunque volesse avere con me uno scambio di idee.

Piacenza aprile 2003


-Movimento diffusione Igiene Naturale Via P. Pinetti 91/4 – 16144 Genova – Tel. e Fax 010 / 823427


-Associazione per la scienza della salute (sistema igienista) Via. Capitan Casella 9/15 , 0122 Roma Ostia Tel 06 / 56324967


-Associazione Vegetariana Italiana (AVI) centro vegetariano La SCELTA Viale Brianza, 20 – 20127 Milano Tel. 02 / 37011615 e-mail: info@vegetariani.it - http://www.vegetariani.it


-CO.M.I.L.VA. (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione) referente Water Pansini - Trieste Tel. 040 – 393536 www.comilva.org - presidente Claudio Simion e-mail: claudio.simion@comilva.org


-CO.N.DA.V. (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino) WWW.condav.it

c/o Nadia Gatti

Tel. 0375-220254 – 333-2463095 e-mail: gatti.condav@libero.it















LISTA LIBRI

Cliccando qui sopra col mouse, nel sottotitolo, vi apparira appunto una..

LISTA DI LIBRI A SCOPO DIVULGATIVO NON LUCRATIVO SUI SEGUENTI TEMI:


salute in armonia con la natura, ecologia, bioedilizia, tutto ciò che i medici non ci dicono e dovremmo sapere, speculazioni e abusi in campo sanitario, autogestione della salute senza farmaci (sia come concetto di vera prevenzione, sia come cura), letteratura di Igiene Naturale e affine (la scienza della salute), gravidanza, parto naturale, allattamento, svezzamento, salute dei bambini, odontoiatria naturale, e testi di autorevoli autori che contestano la teoria HIV=AIDS=MORTE.

<>Altri libri sull'igienismo, li troverete anche qui:

http://www.macrolibrarsi.it/_igienismo_.php

La maggior parte di questi testi sono reperibili anche presso il referente locale dell’associazione igienista, Daniele Bricchi in Via Voghera 23 – 29100 – Piacenza(lista aggiornata al 01-04-04)

“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri..”

Joseph Pulitzer


il Tradimento degli Anticoncezionali

UN'AMARA PILLOLA DA INGHIOTTIRE
Il Tradimento degli Anticoncezionali Orali
tratto da NEXUS 13 - 1997


Le donne hanno acquistato una maggiore libertà sessuale ad un costo terribile per la loro salute e per il loro benessere. Contrariamente ai consigli dei medici e delle società' farmaceutiche, la Pillola ha seri effetti collaterali, compresi il cancro, disturbi cardiaci e ictus

Prima parte

di Sherrill Sellman @ 1997
Light Unlimited Productions
Locked Bag 8000-MDC
Kew, Victoria 3101, Australia
Telefono: +61 (0)3 9249 9591
Fax: +61 (0)3 9855 9991
E-mail: golight@netspace.net.au


Quando la Pillola per il controllo delle nascite arrivò sulla scena nel 1960, stava per cominciare una grande rivoluzione. Annunciava un'era che avrebbe liberato le donne dal peso di gravidanze indesiderate, aprendo così la porta ad una maggiore eguaglianza e libertà. Negli ultimi 37 anni, circa 200 milioni di donne in tutto il mondo hanno scelto la Pillola quale metodo anticoncezionale preferito. Questo "miracolo medico" ha coinvolto circa il 90 per cento delle donne occidentali in età riproduttiva con qualche tipo di contraccettivo in determinati periodi della loro vita.
Le scelte del contraccettivo ad ormone steroideo si sono adesso ampliate con la Pillola combinata e con quella a basso dosaggio, fatta di estrogeno e progesterone sintetico, cioè, progestina, oppure con la mini-Pillola, ad impianto o per iniezione, composta solo di progestina.
Si dice che la Pillola sia stata una delle medicine più studiate della storia. Dopo tre decenni di sperimentazione (sfortunatamente, su persone che la usavano senza sospetti), ci viene detto che finalmente si conoscono i giusti dosaggi. Tuttavia, quando si toglie il velo sottile del lancio pubblicitario, delle dissimulazioni farmaceutiche e dei tentativi clinico/sanitari, emerge un altro quadro che rivela le conseguenze distruttive sulla salute e il benessere delle donne causate dagli ormoni steroidei che si trovano nella pillola, come pure nella terapia sostitutiva dell'ormone (HRT) che usa gli stessi steroidi.

Lungi dall'essere sicuri e senza rischi, si sta ora ammettendo che questi ormoni steroidei sono medicinali davvero dannosi e potenzialmente pericolosi per la vita, che causano gravi danni alle donne. La libertà sessuale per la quale le donne hanno combattuto così duramente é stata vinta ad un prezzo terribile. Infatti, in retrospettiva, é probabile che nel futuro si ricorderà che la diffusa prescrizione di ormoni sintetici alle donne é stato il più grande pasticcio medico della storia. La maggior parte delle donne che fanno uso della pillola anticoncezionale (oppure, anche dell'HRT) sanno molto poco degli ormoni che entrano nel loro corpo, né si rendono conto dei possibili effetti collaterali. Un rapido aumento di tumori cervicali e al seno, come pure ictus, malattie cardiovascolari, emboli, immunità ridotta, infertilità e notevoli squilibri nutrizionali, sono solo alcune delle condizioni che senza dubbio sono collegate a questi ormoni.

LO SCOPO NASCOSTO DELLA PILLOLA

Negli anni '50, lo spettro di un mondo predestinato ad un eccesso di popolazione allarmava scienziati e governi dell'Occidente industrializzato. Cominciò così una corsa frenetica per controllare le popolazioni. Ciò coincise con la scoperta di un processo relativamente poco costoso per fabbricare estrogeno sintetico e progesterone che potevano essere usati come contraccettivi, conosciuti come la Pillola in associazione.
Benché sin dall’inizio del 1932 si sapesse da esperimenti su animali che l'estrogeno ed il progesterone potevano causare il cancro al seno, all'utero, alle ovaie ed alla ghiandola pituitaria, si pensò che la Pillola fosse una soluzione efficace alla crisi di sovrapopolamento. I piani per produrre ormoni sessuali erano già a buon punto e vennero iniziati i test clinici richiesti.
Il premio Nobel Frederick Robbins espresse l'opinione prevalente di quel periodo quando si rivolse ad una riunione della American Association of Medical Colleges dicendo: “I pericoli del sovrapopolamento sono così grandi che potremmo essere costretti ad usare certe tecniche di controllo delle nascite che possono portare rischi considerevoli alle singole donne”.

Ed esse portavano davvero in sé dei rischi considerevoli. Envoid, il primo anticoncezionale orale, ha ottenuto un certificato medico dalla Food & Drug Administration (FDA) Americana nel 1960 sulla base di studi clinici che comprendevano solo 132 donne Portoricane che avevano preso la pillola per un anno o più a lungo. Cinque donne morirono nel corso dello studio, ma non si fece alcuno sforzo per determinare la causa della loro morte. Non c'e da sorprendersi, le prove iniziali erano sbagliate ed inadeguate (
1). Il fatto che fosse evidente che il prodotto non era sicuro non sembrò preoccupare molto i ricercatori. Nonostante quello che avrebbe dovuto essere un avvertimento serio, la Pillola fu promossa con tutto l'entusiasmo possibile dalle società farmaceutiche. Per quanto fosse chiaro molto presto che la pillola causava embolie, non fu che verso la metà degli anni '70 che la quantità di morti di giovani donne per attacchi di cuore e ictus cominciò ad attirare l'attenzione del pubblico. Gli avvertimenti profetici di alcuni dottori - che l'aumento diffuso dell'uso di contraccettivi orali avrebbe creato rischi per la salute su una scala mai conosciuta in medicina - stavano realizzandosi. Il Dr. Ellen Grant, uno dei primi ricercatori sugli effetti pericolosi della pillola e autore di The Bitter Pill e di Sexual Chemistry, aveva già detto nel 1960 di essere rimasta sbalordita quando gli ormoni sintetici non erano stati ritirati dal mercato a causa dei loro già riconosciuti e gravi effetti collaterali. Le statistiche hanno confermato che per le prime donne che avevano usato la pillola c'era un rischio di avere delle trombosi undici volte superiore.(2)
In effetti, ci sono attualmente circa 60 milioni di donne in tutto il mondo che "provano" la pillola. E’ chiaro che le prime rassicurazioni dei governi e delle compagnie farmaceutiche erano menzogne. Uno studio recente dell'Ufficio dell'Ispettore Generale del Department of Health and Human Services statunitense ha rivelato che più del 70 per cento delle informazioni ai medici sui contraccettivi orali sono “fuorvianti o poco esatte”, facendo dei contraccettivi la categoria di medicine prescritte più ingannevolmente pubblicizzata", con gli antibiotici al secondo posto.(
3)

Anche se la pillola é entrata sotto varie forme e con successo nella vita di milioni di donne, resta il fatto che gli effetti a lungo termine dell'alterazione artificiale della vita orinonale e riproduttiva di una donna é di cattivo augurio non solo per la salute delle donne stesse, ma anche per quella delle future generazioni. Il Dr. David Clark, un neurologo dell'Università della Kentucky School of Medicine, ha esposto una verità quando ha detto: “La pillola permette degli esperimenti sul totale della popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati.”(
4) Come sono generose le donne ad offrire i loro corpi alla scienza medica, anche se non è stato mai dato un consenso basato su informazioni".
Dal 1975, l'impressione sconvolgente causata dalle morti per embolia ed attacchi di cuore di giovani donne che prendevano la pillola, ha sollevato I'indignazione del pubblico. La conseguente pressione dei gruppi di consumatori ha convinto il Commissario della FDA a proporre che i contraccettivi orali siano accompagnati da un pacchetto di inserti con avvertimenti comprensibili ed estesi circa i possibili effetti collaterali della dose prevista. Ci si aspettava opposizione da parte dei produttori. Ciò che non ci si aspettava, invece, erano gli attacchi violenti da parte della American Medical Association e dell'American College of Obstetricians and Gynecologists. Sembrava che se i professionisti della medicina, che non volevano spargere allarmi ingiustificati fra le pazienti, non informavano a fondo le donne dei rischi, nessun altro avrebbe dovuto farlo.

Pur conoscendo da circa quarant'anni i numerosi effetti collaterali della pillola, ci sono ancora pochi medici che informano adeguatamente le loro pazienti dei numerosi rischi e dei possibili gravi problemi connessi all'uso della pillola. Nel 1995 il prof. John Guillebaud, un noto esperto Inglese della pianificazione familiare, ha scritto: "Per quanto non privi di rischi, i benefici della pillola superano di gran lunga i suoi rischi. Un altro modo di dirlo é che la pillola é sicura, ma che alcune donne sono pericolose."(
5)
Questo modo di parlare a doppio senso culla sia i dottori che le donne in un falso senso di sicurezza, assicurando loro che la nuova generazione di contraccettivi orali é adesso del tutto sicura. Purtroppo, nulla potrebbe essere più distante dal vero.

“La pillola permette esperimenti su tutta la popolazione che non sarebbero mai permessi come esperimenti pianificati”. Dr. David Clark, neurologo, University of Kentucky School of Medicine.

COME FUNZIONA LA PILLOLA.

Gli ormoni sono sostanze molto potenti. Cominciate ad interferire con gli splendidamente armonizzati messaggeri della Natura per quanto riguarda i processi della vita e andate in cerca di guai. Ciò é particolarmente vero per le donne. La psiche di una donna é intimamente collegata al suo flusso ormonale mensile.

Gli ormoni non solo dirigono e determinano i processi fisiologici, ma influenzano anche gli stati emozionali e psicologici. Oltre a controllare lo sviluppo e la funzione sessuale, gli ormoni aiutano anche a controllare la crescita e lo sviluppo muscolare, regolano il sistema digestivo, i livelli di zucchero nel sangue la pressione sanguigna e l'equilibrio idrico.

Gli ormoni conservano anche la chiave delle sensazioni soggettive e dei cambiamenti nella chimica del sangue collegata allo stress. Gli squilibri ormonali non solo creano miriadi di problemi di salute e malattie, ma possono anche minare l'autostima, il senso di benessere, l'equilibrio emozionale e l'acutezza mentale.

I due ormoni principali nel corpo di una donna sono l'estrogeno ed il progesterone. La natura ha combinato questi due ormoni perché lavorino insieme con tempismo ed equilibrio squisiti. L’estrogeno, che viene prodotto nella prima metà di un ciclo, é responsabile dello sviluppo sessuale femminile: crescita del seno, sviluppo del sistema riproduttivo e forma del corpo femminile. Stimola anche la crescita di cellule che preparano il tessuto endometriale per la fecondazione mensile. Particolarmente sensibili all'estrogeno sono il seno, l'utero e le ovaie, come pure la pelle.

Il progesterone ferma l'effetto dell'estrogeno sulla rapida crescita delle cellule. Sviluppa anche il tessuto proliferativo dell'utero, assicurando l'impianto di un ovulo fertilizzato (si tratta dell'ormone progestinico). Il progesterone é noto come la madre di tutti gli ormoni dato che l'estrogeno (che é in realtà composto da tre generi: estradiolo, estrone ed estriolo) ed il testosterone derivano tutti dallo stesso. Il progesterone non é solamente un ormone sessuale: é anche coinvolto in modo complesso nel mantenimento di molte altre funzioni fisiologiche vitali.
Nel 1836, un chirurgo di nome Cooper pubblicò le sue osservazioni sull'influenza dello stadio del ciclo mestruale sulla velocità di crescita e divisione delle cellule del tumore al seno. Esse proliferavano più rapidamente nella prima parte del ciclo, quando le ovaie secernono estrogeno. Nel 1896 il Lancet riportava gli esperimenti di Beatson che aveva tolto le ovaie a donne con tumore al seno, facendo retrocedere la loro malattia già avanzata. Nello stesso tempo venne scoperto che le secrezioni della cisti gialla nell'ovaia impedivano il rilascio di qualsiasi altro ovulo, una volta iniziata la gravidanza. Ciò diede l'idea che l'estrogeno ed il progesterone avrebbero potuto essere usati come anticoncezionali.(
6)
Nel 1932 era noto che negli animali da esperimento gli estrogeni e le progestine potevano causare tumori al seno, all'utero, alle ovaie ed alla ghiandola pituitaria, ma i piani per la produzione di ormoni sessuali erano già avanti.
Gli ormoni interni di un corpo sono endogeni, mentre quelli provenienti dall'esterno, ingeriti col cibo e prescritti come medicina, sono esogeni. La maggior parte degli estrogeni, sia naturali ed endogeni, che sintetici ed esogeni, come il Premarin, agiscono proprio come gli estrogeni, hanno la stessa azione e si fissano ai recettori di estrogeno. Tutti gli ormoni esogeni tendono a creare uno stress biochimico.(
7)

Quando una donna é incinta, i livelli di estrogeno e progesterone si alzano e la produzione di altri ovuli viene arrestata. I livelli ormonali continuano a salire durante la gravidanza, segnalando al cervello di smettere di secernere ormoni che stimolano la produzione di ovuli. Gli ormoni della pillola contraccettiva imitano questa azione e ingannano continuamente il cervello facendogli pensare che la gravidanza sia avvenuta, e quindi sopprimendo l'ovulazione.
I contraccettivi orali di oggi sono composti di dosi variabili di combinazioni di estrogeno-progestina (la pillola combinata) oppure prodotti di sola progestina (la mini-Pillola oppure innesti come Depo-Provera). La pillola ferma letteralmente le mestruazioni. Perdite di sangue si verificano ogni mese perché gli ormoni sintetici non vengono presi per sette giorni del ciclo. Le perdite che si verificano dovrebbero chiamarsi, più esattamente, “perdite da privazione", non mestruazioni.” In effetti, non c'é niente di naturale nel prendere la pillola.
L'azione della pillola in realtà "castra" una donna interrompendo il suo ciclo riproduttivo naturale, a volte danneggiando permanentemente le sue ovaie ed anche causando sterilità. In modi diversi, le varie combinazioni della pillola segnalano al cervello di cancellare l’ovulazione.(
8)
Inoltre, tutte le formule della Pillola causano alterazioni al muco cervicale. Esso può diventare più spesso e quindi rendere più difficile allo sperma di passare attraverso il collo della cervice(
9) Ciò presenta delle difficoltà ovvie quando una donna decide di smettere di prendere la pillola nella speranza di restare incinta.

Sia le formule di sola progestina che quelle di estrogeno-progesterone causano alterazioni al tessuto dell'utero, cambiando la natura proliferativa dell'endometrio, che é fatta per accettare e nutrire un ovulo fertilizzato, in un endometrio secretore, che é un tessuto sottile, senza vascolarizzazione, fisiologicamente inadatto a ricevere e nutrire uno zigote.(
10)
La Pillola porta anche dei cambiamenti al movimento delle tube di Falloppio che possono alterare il tempo necessario al passaggio dell'ovulo e ridurre quindi la possibilità degli ovuli di essere fertilizzati.(
11) Chiaramente, quando si interferisce con gli ormoni di una donna, si sta interferendo con i suoi processi psicologici e fisiologici più delicati. Interferendo con questi processi vitali, nell'organismo di una donna cominciano dei profondi cambiamenti.

La Pillola è controindicata per donne con una storia personale o familiare di:

  • Angina pectoris

  • Coaguli di sangue

  • Noduli al seno o malattie fibrocistiche dei seno

  • Cancro, riconosciuto o sospettato, del seno o degli organi di riproduzione

  • Fumo

  • Depressione

  • Diabete

  • Epilessia

  • Tumori fibrosi dell'utero

  • Malattie alla vescica o calcoli biliari

  • Malattie al cuore o ai reni

  • Pressione sanguigna alta

  • Colesterolo o trigliceridi alti

  • Tumori al fegato

  • Emicranie o mal di testa ricorrenti

  • Sclerosi multipla

  • Obesità

  • Malattie pericolose in gravidanza, come ittero, herpes, cloasma

  • Gravidanza riconosciuta o sospetta

  • Epatite ricorrente o attiva

  • Perdite vaginali inconsuete

  • Vene varicose (grandi, gonfie o molli)

  • Cicli mestruali molto irregolari o menarca ardivo

  • Donne che stanno allattando

  • Donne sopra i 35 anni, specialmente se fumano o soffrono di cattiva circolazione

(Fonte: Natural Feriffity di F. Naish)


LA PILLOLA ED IL TUMORE AL SENO

Da circa due secoli si sa che gli ormoni sessuali provocano il cancro nei tessuti ormone-dipendenti, come il seno. Nel 1940, all'incirca quando gli estrogeni farmaceutici stavano arrivando sul mercato, una donna americana rischiava il cancro al seno nella proporzione di 1 su 20. Nel 1995, il rischio è di 1 su 8. In Australia, é attualmente di 1 su 14.
"Ogni studio rivela che ora c'é un aumento" conferma Carol Ann Rinzler, autore dell'autorevole libro Estrogens and Breast Cancer. La Rinzler si preoccupa specialmente delle più giovani che possono prendere la pillola per quattro anni o più prima della nascita del primo bambino. Queste giovani donne, spiega, corrono il più alto rischio di sviluppare un tumore causato dall'uso della pillola, come pure il maggior rischio di contrarre malattie trasmesse sessualmente. Le adolescenti sono particolarmente vulnerabili alle forti dosi di steroidi artificiali contenute nella Pillola. Secondo un rapporto del Novembre 1995 del bollettino Natural Fertility Management, la pillola provoca 150 mutamenti chimici nel corpo di una giovane donna.

Il mito prevalente che la pillola sia un modo sicuro e naturale di correggere squilibri ormonali ha portato al suo largo impiego per la correzione dei cicli mestruali delle ragazzine o per alleviare periodi dolorosi. La pubertà é stata ora medicalizzata. Anche se la Natura richiede spesso diversi anni per equilibrare il ciclo di una adolescente, a ragazzine di 13 anni che lamentano irregolarità verrà troppo spesso raccomandata o prescritta la pillola; si suppone per "regolare" i loro periodi. Queste pratiche comuni sono sia irresponsabili che molto pericolose. Il Prof. Vincent, in precedenza capo idrologo presso il Dipartimento di Idrologia dell'Università di Parigi, é stato il pioniere di quello che é diventato noto come il Metodo Bio-elettronico Vincent per stabilire i parametri della salute del sangue e dei tessuti. Conducendo dei test che misuravano gli indicatori come il Ph, la resistenza e la potenziale ossidoriduzione nel sangue, nell'urina e nella saliva, é stato in grado di determinare lo stato di salute generale di un individuo. Quando ha usato i suoi metodi di indagine per stabilire la salute delle donne che usavano la Pillola, i suoi risultati sono stati scioccanti. Le donne che usavano la pillola mostravano un deciso spostamento dei parametri in direzione nociva, solo pochi mesi dopo aver cominciato ad usarla! Verso la metà degli anni '70 un nuovo test, che permetteva ai medici di identificare i tumori dipendenti dagli estrogeni, stabiliva che circa un terzo dei tumori al seno contiene catene di cellule che si legano alle molecole di estrogeno. Questi tumori vengono chiamati "ricettori positivi di estrogeno" o “ER+”.(
12) Molto semplicemente, crescono quando vengono esposti all'estrogeno e si riducono quando la fonte di estrogeno viene eliminata. Questa nuova tecnologia ha permesso ai ricercatori epidemiologici di esaminare quale tipo di tumori al seno, ER+ o non ER+, crescono ad un ritmo più veloce.
Nel 1990 uno studio basato su informazioni del Kaiser Permanente Tumor Registry statunitense ha rivelato che dal 1974 al 1985 l'incidenza di tumori ER+ nel paese era salito del 131 per cento, cinque volte più veloce dell'incidenza dei tumori senza ricettori di estrogeno.(
13)


Effetti Collaterali leggeri della Pillola (senza rischi per la vita):

  • Reazioni allergiche

  • Emorragie improvvise

  • Diminuita funzionalità dei sistema immunitario

  • Disturbi del fegato

  • Problemi agli occhi, vista doppia, infiammazione

  • Crescita di peli in faccia e sul corpo

  • Ritenzione di liquidi e gonfiori

  • Infezioni di funghi e tigna

  • Perdita di capelli

  • Febbre da fieno, asma, prurito

  • Perdita della libido

  • Seni granulosi o molli

  • Emicranie

  • Nausea

  • Disordini psicologici ed emotivi, depressione, cambiamento di umore

  • Secrezioni dal seno

  • Scolorimento della pelle

  • Aumento di peso

  • Infezione sistematica da Candida

  • Infezione dell'apparato urinario

  • Perdite vaginali, compresa una maggiore tendenza alle infiammazioni

  • Vene varicose

  • Condiloma




Nel 1995, dopo la pubblicazione di uno studio sulle tendenze dell'incidenza del cancro e della mortalità negli Stati Uniti, il Dr. Joseph Fraumeni Jr., epidemiologo presso il National Cancer Institute, ha detto al New York Times che l'aumento dei tumori stimolati dall'estrogeno (ma non di quelli che non rispondono all'estrogeno) “fanno pensare che alcuni fattori ormonali possano essere implicati”. La lista di Fraumeni sulle possibili influenze comprende anticoncenzionali e ormoni per la menopausa, l'esposizione a composti simili all'estrogeno nelle piante, e idrocarburi clorurati che agiscono come gli estrogeni".(
14)
Il Dr. Max Cutler, un chirurgo di Los Angeles molto rispettato, ha dato una testimonianza agghiacciante nel 1970 in un'udienza del Senato statunitense che stava investigando sulla pillola. Questa autorità di primo piano sul tumore al seno aveva svolto studi al microscopio su biopsie di pazienti che avevano usato contraccettivi orali. "Ho una serie di pazienti che hanno fatto due o tre biopsie al seno. In alcune, le biopsie erano state fatte prima che cominciassero ad usare la pillola anticoncezionale, e una seconda o terza biopsia dopo che la paziente aveva fatto uso della pillola per diversi anni. Lo studio di campioni chirurgici in queste circostanze fornisce un'occasione unica per osservare il cambiamento nei tessuti."(
15) Come temeva il Dr. CutIer, le biopsie rivelarono una "attività cellulare in aumento, che rifletteva gli effetti stimolanti dell'estrogeno". Egli ha testimoniato che “il rischio é'una bomba a tempo potenziale, con un detonatore di 15/20 anni… questo é un gioco difficilmente giustificabile, dato il gran numero di donne a rischio. L'evidenza di cui disponiamo, che indica l'esistenza di una relazione fra gli ormoni steroidei e l'insorgenza del cancro al seno, suggerisce che questa relazione sia legata alle dosi ed alla durata. Più alta é la dose e più lunga l'esposizione, più grande é il numero di tumori indotti ... “(16)

Lo scopo del Dr. CutIer con la sua testimonianza era quello di raccomandare che venissero prescritte pillole alle dosi efficaci più basse e per il periodo più breve possibile. Dovevano passare ancora 17 anni prima che gli Stati Uniti ascoltassero i consigli profetici del Dr. CutIer. E’ stato solo quando il Dr. Philip Corfman é diventato Direttore dell'Endocrine & Metabolism Division deII’FDA che l'industria farmaceutica si convinse per lo meno ad eliminare i preparati ad alto dosaggio.(
17)
Dato che lo sviluppo del tumore al seno é collegato al tempo di utilizzo, verso la fine degli anni '80 gli studi hanno iniziato a rivelare la reale estensione del legame Pillola/tumore al seno. Nel 1989, il Dr. Claire Chilvers ha pubblicato un importante studio su Lancet. Ella ha trovato che "esisteva una tendenza molto significativa verso il rischio di tumore al seno in tutto il periodo d'uso dei contraccettivi orali".(
18) Le donne che usavano la pillola per 49/96 mesi avevano un rischio maggiore del 43 per cento di sviluppo di un tumore al seno, e per quelle che la usavano per più di 97 mesi il rischio era superiore del 74 per cento. Questa ricerca venne ulteriormente sostenuta da un articolo, pubblicato sull'American Journal of Epidemiology nel 1989, che riportava un rischio di cancro al seno aumentato del cento per cento derivato da un uso della pillola per dieci anni, fino ad un uso di soli tre mesi!(19) Un'altra fonte a favore é venuta dall'Harvard School of Public Health con un articolo pubblicato su Cancer: I dati ottenuti da studi su casi controllati hanno mostrato una tendenza statisticamente positiva nel rischio di tumori al seno prima della menopausa per le donne che hanno usato contraccettivi orali per un periodo più lungo. Questo rischio era prevalente fra le donne che avevano usato contraccettivi orali per almeno quattro anni prima della loro prima gravidanza."(20)

Dato che il tessuto del seno delle adolescenti é ancora in sviluppo ed é particolarmente sensibile alla eccessiva stimolazione da parte degli estrogeni sintetici, più presto una donna usa la pillola, maggiore é il rischio, non solo di sviluppare un tumore al seno, ma anche tumori estesi, con una prognosi peggiore. In uno studio di Olsson (Cancer, 1991) é stato dimostrato che la Pillola causava aberrazioni nei cromosomi del tessuto del seno delle giovani donne che la usavano.(
21) Uno studio ha scoperto i risultati più terribili: più le donne erano giovani al momento della diagnosi, maggiore era la possibilità che morissero nel giro di cinque anni.(22)
John Wilks, autore di A Consumer's Guide to the Pill and Other Drugs, mette insieme questo scandaloso abuso di ormoni steroidei dichiarando che: " ... dati questi risultati, non é oltre i limiti del ragionamento suggerire che questa situazione potrebbe essere messa nella categoria del vandalismo della fisiologia femminile dovuto all'eccesso di medicinali. Tuttavia, si sente dire poco o niente su questo imbroglio sulla salute delle donne.”(
23)
Invece di basarsi sulla Pillola per 'regolare' i problemi del periodo, le ragazze farebbero molto meglio a correggere il problema all'origine per mezzo di una dieta migliore, integratori alimentari, esercizio fisico ed attenzione agli stress emotivi. Ciò risparmierebbe loro gli orrori del tumore al seno e l'alto rischio di morte della malattia.
L’assalto alla salute del seno delle donne deriva non solo dagli effetti dell'estrogeno, ma anche dai progestinici. Depo-Provera, un tipo di progestina sintetica da iniettare, dovrebbe creare molte preocc upazioni alle donne. Il British Medical Journal ha riportato nel 1989 che le donne che usavano progestina prima dei 25 anni aumentavano il rischio relativo di tumore al seno del 50 per cento. Per le donne che la usavano per sei o più anni, il rischio aumentava significativamente del 320 per cento. Non c'é dubbio che anche la progestina stimoli la crescita del tessuto del seno.(
24)

LA PILLOLA ED IL CANCRO ALL’UTERO.

Il tumore più comune delle giovani donne é quello all'utero. Con l'introduzione della pillola, non solo é aumentato il numero dei tumori cervicali, ma anche l'incidenza delle malattie trasmesse sessualmente (STD). La libertà sessuale portata dalla Pillola é stata anche responsabile di un maggior numero di infezioni trasmesse sessualmente o di malattie veneree. Il Dr. Ellen Grant ha osservato che: "..poche delle centinaia di donne da me esaminate prima che la pillola venisse prescritta avevano infezioni cervicali o vaginali e nessun striscio era positivo. Ora, una su cinque delle mie pazienti, molte delle quali hanno preso la pillola per pìù di cinque anni, ha avuto uno striscio positivo, segnale di tumore all'utero proprio allo stadio iniziale, prima dei 40 anni”.(
25) Una forma di infezione virale conosciuta come HPV (Human Papilloma Virus), trovata nei tessuti, dell'utero e nei genitali esterni, ha nelle proprie strutture ricettori molecolari che riconoscono ed interagiscono con ormoni come quelli della Pillola. Non solo i ricettori all'interno dei tessuti cervicali vengono influenzati negativamente dagli ormoni, ma lo sono anche quelli all'intemo dell'HPV che infetta gli stessi tessuti cervicali. Gli ormoni stimolano un aumento nell'autoreplicazione del virus. Per chi usa la pillola, ciò costituisce un doppio rischio.(26) La combinazione di HPV e della Pillola rappresenta un rischio più grande di tumore all'utero di quanto lo siano la pillola o l'HPV da soli.(27)

Uno studio del 1992 nell'American Journal of Obstetrics and Gynecology ha riportato che le donne che cominciavano ad usare la pillola da giovani correvano un rischio di cancro cervicale superiore a quello di chi cominciava ad usarla più tardi. Il rischio per chi usava la pillola era superiore del 50 .per cento. Molti studi in tutto il mondo hanno mostrato aumenti sia nel carcinoma squamoso dell'utero che nel più raro adrenocarcinoma dovuti all'uso prolungato della pillola. Donne che avevano avuto uno striscio positivo e continuano ad assumere ormoni hanno maggiori probabilità di sviluppare tumori più gravi.(
28) Il tumore cervicale invasivo nelle donne giovani é un'ulteriore causa di isterectomia in età giovanile. Inoltre, la pillola causa la produzione di un certo tipo di muco cervicale che facilita l'accesso nell'organismo di una donna di agenti che causano il cancro.(29) Sono state collegate al cancro cervicale carenze di vitamine e minerali, in particolare la carenza di acido folico. Tali carenze sono comuni fra coloro che assumono ormoni e fra i fumatori.

Effetti Collaterali Gravi della Pillola:

  • Disturbi del metabolismo sangue-zucchero (favorendo il diabete o l'ipoglicemia)

  • Aumento notevole di possibilità di ictus (aumenta con l'età e la durata dell'uso della pillola)

  • Maggiori possibilità di indurimento delle arterie e di ipertensione

  • Maggior rischio di coaguli di sangue

  • Maggior rischio di calcoli alle vie urinarie

  • Maggior rischio di tumori al fegato (con l'aumento della durata dell'uso della pillola)

  • Osteoporosi

  • Possibile collegamento col cancro dell'endometrio, utero, ovaie, fegato e polmoni

  • Aumento notevole di possibilità di gravidanze extrauterine

  • Forti probabilità di un più rapido sviluppo di tumori preesistenti e progressione verso il cancro di cellule anomale

  • Aumento da tre a sei volte dì rischio di infarto (a seconda dell'età).

(Fonte: Natural Fertility di F. Naish)


LA PILLOLA ED I MELANOMI.

Il numero di melanomi é cresciuto bruscamente fra le giovani donne nei paesi dove la pillola é più usata, come l'Australia, il nord America e l'Europa. Si é trovato che i tumori, come le cellule del tumore al seno, hanno dei recettori di estrogeno. E’ stato inoltre scoperto che anche le donne sotto HRT hanno più probabilità di sviluppare melanomi. Lo studio dell'American Walnut Creek ha trovato che chi fa uso di pillola e HRT aveva più probabilità di sviluppare melanomi. Tutte le donne che avevano avuto melanomi sotto i 40 anni avevano preso la pillola. E’ stato accertato che dal 1981 il rischio in generale per chi fa uso della pillola é tre volte maggiore.(
30)

Uno studio Australiano di controllo dei casi, condotto dal Dr. Valerie Beral, ha descritto come l'uso della pillola per più di cinque anni abbia notevolmente aumentato il rischio di melanoma, se l'uso della pillola era iniziato dieci anni prima che il tumore fosse diagnosticato. Il Dr. Beral ha rilevato l'aumento fra le donne alle quali erano stati prescritti ormoni per regolare i loro periodi, come pure ormoni in HRT o per fermare l'allattamento.(
31)

Lo stress, la mancanza di zinco e di antiossidanti protettivi aumenta il rischio di sviluppo di nei, ognuno dei quali può degenerare quando si prendono ormoni.

Data la ricerca medica internazionale sulla relazione innegabile fra la pillola e varie forme di tumore, é davvero sconcertante e alquanto deprimente che un foglietto informativo sulla pillola per i pazienti, approvato dal governo, possa dichiarare quanto segue: "Al momento, non ci sono evidenze confermate da studi umani che possano indicare che un aumento di rischio di cancro sia associato ai contraccettivi orali." (Informazione medica approvata dal Governo Australiano per il Trifeme, prodotto dai Laboratori Ayerst, 1996). La realtà é all'opposto e l'evidenza non può essere messa in discussione.

COME RIGUADAGNARE IL CONTROLLO PERSONALE DELLA FERTILITA’.

Invece di emancipare le donne, la pillola e gli altri ormoni steroidei le hanno condannate ad una vita di possibili rischi per la salute e ad una morte precoce. Stiamo cominciando solo ora a renderci conto del prezzo che stiamo pagando per far parte di una cultura dove il fast-food, le cure veloci e il sesso veloce sono predominanti.

Sono disponibili metodi contraccettivi più sicuri, più efficaci, metodi di sbarramento come il diaframma e gli spermicidi poco tossici ed i preservativi. C'é anche un metodo molto efficace sviluppato da Francesca Naish, autore del libro Natural Fertility.(
32) Chiamato "Natural Fertility Management", comprende diversi metodi per controllare i tempi fertili e non fertili in modo naturale, invece di non tenerne conto oppure di manipolarli. Le donne che usano la sua tecnica stanno entrando molto in sintonia col loro corpo e non solo pretendono la salute, ma stanno anche evitando od ottenendo il concepimento in modo sicuro. Avere la scelta ed il controllo della libertà riproduttiva é il diritto di ogni donna nella nostra cultura moderna. Tuttavia, é forse arrivato il momento per le donne di ripensare a tutta la storia della Pillola.

Le donne stanno in effetti riconoscendo di essere state vittime di una pubblicità di grande successo e di una campagna di propaganda che promuoveva le gioie della libertà sessuale senza riproduzione. In effetti, lo scopo nascosto era quello di porre un freno alla fertilità femminile per mezzo di ormoni sintetici nella speranza di frenare il problema di un'eccessiva popolazione. Nel frattempo, creava un'industria di molti miliardi di dollari per le società farmaceutiche ed i ricercatori medici.
Uno dei più importanti ricercatori ha paragonato la pillola alla guerra del Vietnam: "Ci siamo entrati con le migliori intenzioni e ora non sappiamo come diavolo fare ad uscirne."(
33)
Il cambiamento necessario per fermare lo sfruttamento della salute femminile per il profitto richiederà alle donne, come pure ai professionisti della salute coscienziosi, di fare nuove scelte, informate e sicure. La salute ed il benessere di milioni di donne in tutto il mondo e la salute delle generazioni future non devono più essere sacrificati, per nessuna ragione.

Nota: La seconda parte si occuperà dei legami della pillola con i disturbi cardiaci, gli ictus, le embolie, le carenze nutrizionali, i difetti di nascita e la sterilità, come pure degli effetti della Pillola sulla salute psichica e spirituale delle donne.


Note bibliografiche

1. Archer, John, Bad Medicine, Simon & Schuster, Australia, 1995, p.210.
2. Australian Prescription Products Guide (APPG), monografia Minulet, 1995, 24ma ed., p. 1540.
3. Seaman, Barbara, The Doctors' Case Against the Pill, Hunter House, USA, 1995, p.7.
4. ibid., p.225.
5. Ile Australian Journal of Pharrnacy, vol. 76, febbraio 1995, p. 112.
6. Grant, Ellen, M. D., Sexual Chemistry, Reed Consumer Books Ltd, UK, 1994. p. 23.
7 , ibid., p. 38.
8. Wilks, Jolm, A Consumer Guide to the Pill and Other Drugs, Freedom Publishing Company Pty Ltd, Australia,1996,
p.16.
9.Rahwan,Prof.,Contraceptives,Interceptives & Abortifacients,College of Pharmacy,Ohio State University,USA,
1995,pp.7
10. Wilks, op. cit., p.17.
11. Rahwan, op. cit., pp. 7-8.
12. Scaman, op. cit., 223.
13. ibid.
14. ibid.
15. op. cit., p.225.
16. ibid.
17. op. cit., p.226.
18.
Chilvers,C.et al.,"Oral contraceptives use & breast cancer risk in young women",The Lancet,6maggio1989,pp.973-982.
19. Miller, D. R., Rosenberg, L. et al., "Breast cancer before age 45 and oral contraceptives use: new findings", American Journal of Epideiniology (1989) 129(2):269-80, Ma.
20. Romicu, I. et al., "Oral contraceptives and breast cancer: review and meta-analysis", Cancer (1990) 66(11):2253- 63.
21. Wilks, op. cit., p. 58.
22. op. cit., p. 59.
23. ibid.
24. op. cit., p. 84.
25. Grani, op. cit., p.190.
26. Wilks, op. cit., p.39.
27. ibid.
28. Grant, op. cit., p. 194.
29 ' op. cit., p. 37.
30. Beral, V., Rameliara, S, Faris, R., "Malignant melanoma and oral contraceptive use among women in California", pubblicato su The Walnut Creek Contraceptive Drug Study, NIH, vol. 111, 1986, pp. 247-52.
31. Berai V., Evans. S., Shaw, H., Milton, G., "Oral contraceptive use and malignant melanoma in Australia", Br J. Cancer (1984) 50:681-85.
32. Naish, Francesca, Natural Fertility, Sally Milner Publications, NSW, Austrafia, 1991.
33. Seaman, op. cit., p. 14.

Note sull'autore:

Sherrill Seliman gestisce privatamente uno studio di psicoterapia a Melbourne. Tiene molte conferenze sulla salute ormonale femminile ed è anche autrice del vendutissimo libro, Hormone Heresy: What Women Must Know About Their Hormones. Contribuisce coi suoi scritti a pubblicazioni in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti.

Un ammonimento profetico circa la pillola era stato lanciato nel 1961 da Sir Charles Dodd, Presidente del Royal College of Physicians: "Le donne che fanno un uso continuato della pillola anticoncezionale hanno un quadro ormonale del tutto diverso, a causa dell'inibizione della pituitaria. Non si può fare a meno di domandarsi che cosa succederà se questo stato di cose avrà la possibilità di perpetuarsi.(34)
Sir Charles doveva saperlo, dato che insieme ai suoi colleghi aveva scoperto nel 1938 il primo composto di estrogeni non steroidei, chiamato dietistilboestrolo (DES). Malgrado fosse un composto sintetico, si fissava ai ricettori di estrogeno in modo cosi perfetto che la cellula veniva raggirata, ritenendo che fossero gli estrogeni del corpo a stimolare l'attività. A quel tempo, Sir Charles diede severi ammonimenti circa il potere dello stilboestrolo e suggerì di usarlo prudentemente, predicendo che negli anni a venire ci sarebbero state conseguenze gravi. E così ebbe inizio l'era degli ormoni sintetici.
Il progesterone sintetico, noto come progestina, fu per la prima volta prodotto da Allen e Ehrenstein nel 1944 usando un metodo lungo e complicato. Negli anni '50 la ditta tedesca Schering e l'americana Syntex furono le prime società a produrre commercialmente questi ormoni attivi oralmente. Quando vengono assunti per via orale, questi farmaci a base di ormoni steroidei sono dalle 500 alle 1.000 volte più potenti del progesterone naturale prodotto dall'organismo.(
35)

Quando i nuovi preparati a base di ormoni vennero dati agli animali, questi reagirono in maniere molto diverse. Ci furono cambiamenti metabolici nei carboidrati nei grassi e nelle proteine, nonché alterazioni nell'equilibrio sale acqua, dimostrando il sovrapporsi all'azione degli ormoni steroidei della ghiandola surrenale. Gli animali ai quali fu data questa progestina in gravidanza ebbero talvolta dei discendenti con delle anormalità. Quando esistono delle carenze nutrizionali, è più probabile che gli ormoni portino ad anormalità congenite o al cancro. Anche quando gli animali di laboratorio seguivano una dieta con l'aggiunta di sostanze nutritive essenziali, gli ormoni provocavano ancora notevoli carenze.
Nonostante gli studi sugli animali, fu presa la decisione di andare avanti con le prove cliniche della Pillola. Dato che a quel tempo si riteneva comunemente che gli estrogeni potessero causare il cancro al seno, i primi test della Pillola originale in America usarono la progestina. Tuttavia, usando pillole di sola progestina, le donne lamentarono eccessive perdite di sangue. Si capì quindi che per imitare il normale periodo mensile regolare doveva essere aggiunto un estrogeno.

Il Dr. John Rock e il Dr. Gregory Pincus provarono la prima “Pillola Pincus”, negli anni '50 su un gruppo di volontari di Harvard e su alcuni pazienti cronici malati di mente. Sia gli uomini che le donne assunsero un'alta dose di Envoid (10 mg), che era più che sufficiente a bloccare l'ovulazione delle donne e la produzione di sperma degli uomini. Uno degli uomini manifestò testicoli raggrinziti, per cui tutti gli altri test sulla "pillola maschile" vennero abbandonati senza complimenti. I ricercatori decisero unanimemente che qualsiasi "pillola maschile" avrebbe dovuto essere realmente sicura prima che gli esperimenti potessero continuare, ma nessun avvertimento di questo genere fu mai espresso per salvaguardare la salute delle donne.
Tuttavia, il palcoscenico era pronto per imbarcarsi nel più grande esperimento mai condotto su una popolazione femminile inconsapevole, un esperimento che continua ancora oggi. L’uso congiunto di estrogeno sintetico e progestinici fu introdotto in massa prima come anticoncezionale orale per le donne fertili, e in seguito si infiltrò nella vita di donne in menopausa e in post-menopausa. Per alcune donne, gli anni dall'età fertile fino a quelli post-menopausa sono stati completamente governati da questi ormoni sintetici.
Sir Charles si era avventurato nel mondo degli ormoni con molta prudenza, avvertendo che "Dovremmo sempre sentirci mortificati quando pensiamo a ciò che non sappiamo del ciclo riproduttivo femminile. Ancora non capiamo nulla del meccanismo che fa maturare e ovulare ogni mese uno dei follicoli di Graaf in una delle ovaie di una donna normale. E’ un problema sconcertante. Fino a che non conosceremo il meccanismo che sceglie uno dei follicoli di Graaf, in mezzo a forse centinaia di migliaia di essi, per maturare ogni mese, dovremo ancora procedere con precauzione in qualsiasi trattamento ormonale a lungo termine sulla femmina umana.(
36) Sfortunatamente, la salute di milioni di donne sarebbe stata sacrificata nei decenni seguenti, mentre la corsa al profitto riduceva al silenzio le preoccupazioni di Sir Charles.

COAGULI DI SANGUE, ICTUS ED ATTACCHI DI CUORE.

Il più noto effetto collaterale della Pillola citato negli anni '60 era la trombosi o, semplicemente, i coaguli di sangue. In effetti, questo è ancora uno dei più frequenti e pericolosi effetti collaterali della pillola. I coaguli possono formarsi sia nelle arterie che nelle vene, bloccando la circolazione sanguigna. Possono causare ictus, paralisi, attacchi di cuore e forti dolori addominali.
Un luogo comune per i coaguli sono le vene della gamba, cosa potenzialmente pericolosa poiché il coagulo può viaggiare fino ai polmoni causando un embolo polmonare. Un improvviso danno ai polmoni può causare la morte istantanea come un infarto. La Pillola veniva considerata più sicura della gravidanza, ma negli anni '60 la causa principale di morte delle madri fu un coagulo di sangue nella gamba che aveva portato ad un'embolia polmonare, come risultato dell'assunzione di estrogeni. A circa metà di tutte le nuove mamme era stato somministrato estrogeno nella forma di stilboestrolo (DES) per bloccare la lattazione subito dopo il parto. A quel tempo alcuni ostetrici solevano dare grandi quantità di estrogeni per accelerare il travaglio. Il rischio di trombosi post-parto era tre volte superiore se venivano prescritti estrogeni.(
37)
La preoccupazione che la pillola fosse coinvolta nelle tromboembolie veniva espressa sulla stampa medica sin dal 1968. All'epoca i ricercatori attribuivano parte dell'aumentato rischio ad un'aumentata viscosità del sangue e ad un'aumentata adesività delle piastrine causata dall'estrogeno. Questi due cambiamenti nel sangue erano "dovuti alla componente di estrogeno dei preparati anticoncezionali e non si presentano nelle pazienti che prendono solo progestinici".(
38)

Ci sarebbero voluti parecchi anni prima che si capisse che anche i progestinici contribuivano ad aumentare la presenza di coaguli sanguigni e di infarti in giovani donne sane. Alla fine venne riconosciuto che sia l'estrogeno che la progestina erano una coppia mortale, colpevole di creare coaguli sanguigni che troppo spesso portavano a ictus ed infarti. Inoltre, questa combinazione causava dilatazione ed ispessimento di arterie e vene nell'addome, nelle gambe, negli occhi, nel cervello ed in tutto il corpo, contribuendo ad emicranie, palpitazioni ed ipertensione.
Nel 1970 tre patologi di Washington, DC, facenti parte dell'esercito, studiarono i vasi sanguigni di 20 giovani donne morte che avevano preso anticoncenzionali orali per un periodo che andava da cinque settimane a 13 mesi.(
39) Nei vasi di tutto il corpo di queste giovani donne, compresi polmoni, fegato, addome e gambe, furono trovati coaguli recenti. La maggior parte di essi avevano spesse placche sulle pareti interne di arterie e vene, che a volte riempivano il vaso del tutto.

Nel 1977, dei ginecologi dell'US Air Force esaminarono la principale arteria addominale di donne che avevano subito un isterectomia. Quasi tutte le 44 pazienti che avevano preso la Pillola combinata, oppure il cosiddetto HRT naturale o progesterone "medroxy" (Provera), presentavano un ispessimento da moderato a grave dello strato interno delle arterie. La maggior parte di chi prendeva la Pillola l'aveva usata per meno di cinque anni, ma coloro che avevano preso la pillola per un periodo più lungo, avevano i vasi sanguigni danneggiati più gravemente.(
40) Esiste un legame innegabile tra l'uso della Pillola e l'isterectomia.
Quando divennero disponibili contraccettivi orali più leggeri, si sperò che avrebbero creato meno disturbi di coagulazione, ma ciò si rivelò solo un pio desiderio. Il Dr. Christopher Tietze, l'esperto statistico del Population Council. ha detto che "non esiste prova" che le donne che usano contraccettivi a dosaggio più basso abbiamo meno coaguli sanguigni delle donne che prendono dosi più alte. Ricercatori sul cervello hanno fornito prove evidenti che supportano tale conclusione.
Una squadra di ricercatori del Whittington Hospital di Manchester ha messo a confronto due gruppi di donne, uno dei quali prendeva un contraccettivo orale che conteneva una doppia dose di ormoni rispetto a quelli presi dal secondo gruppo. I ricercatori hanno riportato nel British Medical Journal che, dopo tre mesi, in entrambi i gruppi si erano rilevati gli stessi aumenti significativi nei fattori dei coaguli di sangue. “I cambiamenti nella coagulazione non sembrano dipendere dal dosaggio”, hanno concluso.(
41)

Un riesame di molti studi internazionali sulla Pillola nel 1980 ha dato i seguenti risultati: chi usava la pillola aveva da 1,5 a 11 volte maggior rischio di embolia, da una a 14 volte maggior rischio di infarto e da due a 26 volte maggior rischio di ictus, dovuto sia a trombosi in un'arteria cerebrale che ad emorragia nelle membrane che circondano il cervello.(
42)
Con le nuove generazioni di progestinici che si stavano sviluppando, si sperava che alla fine si sarebbe potuto offrire un tipo di Pillola più sicuro. Nell'ottobre 1995, il Comitato Britannico per la Sicurezza delle Medicine ha raccomandato che le donne dovrebbero cambiare le pillole le cui formule contengono progestinici di terza generazione (gestodene e desogestrel) perché è stato dimostrato che questi progestinici raddoppiano il rischio di coaguli di sangue non mortali.(
43)
Il Sun Herald di Sydney ha pubblicato questa notizia il 22 Ottobre 1995: "Gli avvertimenti che le pillole anticoncezionali a basso dosaggio raddoppiano il rischio che le donne sviluppino coaguli di sangue potenzialmente mortali, ha causato panico in tutto il mondo. L'obiettivo principale di questi avvertimenti concerneva le versioni più nuove della pillola, Fermoden, Trioden, Minulet, TriMinulet e Marvelon, le quali contenevano tutte sia gestodene che desogestrel."
Quello che può essere sfuggito nel corso della divulgazione da parte dei media, era il punto importante che il raddoppio di rischio di cui si parlava era in effetti il raddoppio del rischio di tre/quattro volte già esistente, collegato all'uso della Pillola contenente progestinico di seconda generazione comunemente usata. La Pillola a basso dosaggio, di terza generazione, potrebbe aumentare per le donne il rischio di coaguli sanguigni da sei ad otto volte, se lo si paragona al rischio di una donna che non ha mai usato la Pillola. Alcune ricerche danno cifre ancora più alte, con la possibilità di tromboembolie, per le donne che usano la Pillola, undici volte superiore rispetto a quelle che non ne fanno uso.(
44)

"La pillola è molto più sicura oggi di quanto non fosse nei primi anni '60, quando conteneva una quantità di estrogeno quasi quattro volte e progestina circa dieci volte superiore a quella di oggi,” si è vantato il Dr. William C. Andrews, Presidente dell'American College of Obstetrics and Gynecology (ACOG). Tuttavia, nell'epoca pericolosa degli alti dosaggi, l'ACOG difendeva con furore la sicurezza della pillola.
Anche se queste pillole di terza generazione contengono un livello più basso di estrogeno e progestinici, ciò non significa che esse siano in alcun modo più sicure. I problemi non sono ancora stati superati e i coaguli di sangue sono ancora una delle maggiori preoccupazioni.
Il rischio di coaguli nelle vene profonde e di embolie polmonari (un tempo una delle cause principali di morte dovuta alla Pillola), è aumentato almeno di sette volte con la prima Pillola ma, come il livello di estrogeno è stato ridotto da 150 microgrammi, così sì è ridotta la frequenza dei coaguli. A 50 microgrammi, il rischio di coaguli è 'semplicemente' raddoppiato. Oggi, se una donna prende una pillola con meno di 35 microgrammi di estrogeno, il rischio che corre è solo poco più alto di quello che si rischia in genere.(
45)
Mentre esiste ora la possibilità di controllare gli 'eventi avversi'. che si verificano al di sotto della cintola, cioè i coaguli nella vena profonda, non si può dire lo stesso delle complicazioni arteriose al di sopra della cintola, quali gli infarti e gli ictus, che rimangono elevati di circa quattro volte nel periodo in cui una donna prende la Pillola. Secondo studi effettuati dal Royal College of General Practitioners in Inghilterra, i rischi perduravano per circa sette anni dopo aver interrotto l'assunzione della Pillola. Il cinque per cento delle donne che usano la Pillola per cinque anni sviluppano anche un'alta pressione sanguigna.(
46)

Le statistiche allarmanti che sono venute alla luce circa il notevole influsso della Pillola sugli effetti debilitanti e pericolosi dei coaguli, degli ictus e degli infarti possono sembrare piuttosto impersonali e lontane dalla realtà. Quella che segue è una storia più personale, che illustra l'orrore della inutile morte di una ragazza. Caroline Beacon mori a causa di un ictus nel maggio 1994, all'età di 16 anni. Caroline aveva 14 anni, quando il medico di una clinica di pianificazione familiare le prescrisse il Fermoden. Ella cominciò ad avere mal di testa e insensibilità al fianco ed alla mano destra, e a vedere luci lampeggianti. Entrò in coma per qualche giorno ma quando riprese conoscenza poteva solo muovere gli occhi. Caroline rimase in questo stato per undici mesi prima di morire. Secondo sua madre, Caroline "aveva problemi circolatori che la Pillola ha aggravato"(
47). Sfortunatamente, il medico di Caroline non la informò mai dei rischi collegati all'assunzione della pillola.
Prendere la pillola causa inappropriati cambiamenti nel livello di elementi nutritivi essenziali per il corpo. In alcuni casi, abbassa notevolmente i livelli di vitamine e minerali importanti, mentre in altri casi li alza. L'alterazione della disponibilità e dell'uso di questi ingredienti vitali porta gravi squilibri nell'organismo, con possibili gravi conseguenze.
Uno dei minerali più importanti per il corpo è lo zinco. Lo zinco è indispensabile per la crescita e la divisione delle cellule, per lo sviluppo ed il funzionamento del cervello e per il funzionamento regolare di ogni singola cellula. Sfortunatamente, i livelli dello zinco sono influenzati alla base dagli ormoni.

Secondo il Dr. Ellen Grant, un medico coinvolto nella ricerca degli effetti dannosi degli ormoni sintetici, "La mancanza di zinco colpisce quasi tutte le mie pazienti che hanno preso ormoni, comprendendo a volte anche quelle che stanno già prendendo integratori, se anche il loro assorbimento è sbilanciato."(
48)
Negli stati di carenza di zinco, la fabbricazione di sperma, l'ovulazione e la produzione di ormoni sessuali possono essere pregiudicate, con conseguenze sul desiderio sessuale e sulla fertilità. Prendere degli ormoni extra può aumentare tali mancanze. Sia i livelli di zinco nel sangue che quelli cellulari vengono ridotti dall'estrogeno e dai progestinici. La pillola tende anche ad aumentare i livelli del rame. Viene riconosciuto che poco zinco e molto rame possono causare non solo turbe mentali e, nei casi estremi, schizofrenia, ma anche cambiamenti di umore ed irritabilità.
Oltre al ruolo esercitato dallo zinco nell'assicurare la fertilità e la salute ormonale, esso è essenziale per lo sviluppo cerebrale del feto. Dato che carenze di vitamine e minerali possono verificarsi nelle donne non solo quando prendono la Pillola, ma anche per lungo tempo dopo, il sano sviluppo di un feto che cresce può essere compromesso. Una quantità sufficiente di zinco è importante in modo particolare nei primi mesi di gravidanza, altrimenti il bambino potrebbe avere delle deformità congenite.

Il Dr. Grant ha esaminato il legame fra la carenza di zinco e la dislessia. La dislessia, una specifica incapacità di imparare, è un grande problema che colpisce almeno un bambino su dieci.(
49) I dislessici hanno problemi particolari con la memoria a breve termine ed alcuni hanno difficoltà nel mettere a fuoco entrambi gli occhi per leggere. Dato che lo zinco è essenziale per il normale sviluppo e funzionamento del cervello, e dato che i maschietti necessitano di dosi supplementari di zinco durante il loro sviluppo per produrre testosterone, è probabile che i ragazzi soffrano di dislessia tre volte di più delle ragazze. Il Dr. Grant ha scoperto che praticamente tutti i bambini dislessici da lei esaminati avevano carenza di zinco.(50) I bambini iperattivi con problemi di comportamento, allo stesso modo dei bambini dislessici, sono molto più spesso maschi, soffrono più spesso di allergie e di carenza di zinco. Una scarsa quantità di zinco viene anche collegata alle malattie allergiche dei bambini, come l'asma.
Per il Dr. Grant, le ragioni del deterioramento sono chiare: "Nel 1971 solo il nove per cento di donne nubili in Inghilterra e nel Galles aveva preso la Pillola ma, nel 1981, al novanta per cento delle donne erano stati prescritti anticoncezionali orali prima della loro prima gravidanza. Sappiamo che la carenza di zinco indotta dalla pillola può durare per anni, compromettendo la fertilità ed i bambini futuri."(
51)
Altre carenze indotte dalla pillola possono causare serie deformità alla nascita. Per esempio, carenze di acido folico sono state collegate a difetti agli arti ed alla sindrome di Down. C'è un'incidenza molto superiore di nascite di bambini morti, di aborti e di difetti alla nascita, come anormalità del cuore, che si verificano in donne che sono rimaste incinte entro un mese dall'interruzione della Pillola."(
52)

Sebbene la mini-Pillola, o Pillola con soli progestinici, non sopprime l'ovulazione, causa modifiche al rivestimento dell'utero ed al muco cervicale, che interferiscono anche col passaggio dell'ovulo nelle tube di Falloppio, aumentando così il rischio di gravidanze extra uterine. La miniPillola viene anche prescritta per le madri che allattano, ma è stato dimo-strato che le sue progestine non solo possono passare nel latte materno, ma anche impoverire gravemente gli elementi nutritivi del latte. Si sa che questi ormoni agiscono sull'ipotalamo, e possono mascolinizzare una bambina e contribuire all'itterizia neonatale.
Quanto segue è un elenco dei numerosi squilibri causati dalla pillola nelle vitamine e nei minerali(
53)

  • Vitamina A (Retinolo): Quando si prende la pillola i livelli nel sangue salgono. Non è ancora chiaro se questo significhi che il tasso di vitamina A nel corpo è più alto (richiedendo quindi di ingerirne una quantità maggiore) dato che nel fegato se ne trova una quantità minore, oppure se in effetti esista una maggiore disponibilità per i tessuti. Da una carenza possono derivare cambiamenti alla vista, dato che questa vitamina è necessaria per il normale e sano funzionamento degli occhi. Alla carenza di questa vitamina sono imputabili anche una maggiore predisposizione alle infezioni, una pelle secca e squamosa, la mancanza di appetito e vigore, denti e gengive difettosi, come pure ritardi nella crescita. La vitamina A è anche un importante anti-ossidante ed anti-cancro, ed è meglio prenderla come betacarotene per evitare intossicazioni.

  • Vitamina B1 (Tiamina): Esiste la possibilità che chi fa uso della Pillola sia carente di questa vitamina. Gli effetti collaterali comprendono stanchezza, debolezza, insonnia, dolori e mali di testa indefiniti, perdita di peso, depressione, irritabilità, mancanza di iniziativa, costipazione, ipersensibilità al rumore, perdita di appetito e problemi circolatori.

  • Vitamina B2 (Riboflavina): L’uso della pillola porta ad una maggiore richiesta da parte dell'organismo, causando delle carenze. Gli effetti collaterali comprendono infezioni alle gengive ed alla bocca, vertigini, depressione, irritazioni agli occhi, problemi alla pelle e forfora.

  • Vitamina B6 (Piridoxina): L’esaurimento varia da limitato a grave. Gli effetti collaterali comprendono nausea, bassa resistenza allo stress, letargia, ansietà, depressione, debolezza, nervosismo, scatti emotivi, stanchezza, insonnia, leggera paranoia, eruzioni cutanee, perdita di controllo muscolare, problemi agli occhi, herpes ed edema (ritenzione di liquidi). La vitamina B6 è necessaria per aiutare la conversione del triptofano in serotonina (un componente del cervello che influisce sull'umore, sul sonno, sugli impulsi psicologici ed il desiderio sessuale), per normalizzare il metabolismo degli zuccheri ed aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue.

  • Acido Folico: Con l'assunzione della pillola i livelli si abbassano. Il problema più grave che ne deriva si presenta se il concepimento avviene durante l'uso della pillola o subito dopo averla interrotta, quando il corpo sta tentando di riprendersi da questa carenza di acido folico. Dato che l'acido folico è richiesto dall'organismo per facilitare la suddivisione delle cellule (un processo che inizia immediatamente dopo il concepimento), in caso di carenza di questo elemento nutritivo esiste un rischio molto superiore di difetti alla nascita, inclusi difetti del tubo neurale, spina bifida, arti deformi e mongolismo. Le carenze possono anche portare all'anemia.

  • Vitamina B12 (Cobalamina): Con l'assunzione della pillola i livelli si abbassano, specialmente nei vegetariani. Gli effetti che ne risultano comprendono anemia, lingua infiammata, perdita di peso e depressione.

  • Vitamina C (Acido Ascorbico): I livelli vengono ridotti anche del 30 per cento dall'uso della pillola, con un ulteriore peggioramento derivante dal fumo, dallo stress, dagli alti livelli di inquinamento, dalle infezioni e da alcune medicine. L'efficacia dell'assunzione integrativa di vitamina C può anche essere ridotta, con conseguente sanguinamento delle gengive, contusioni, problemi agli occhi, perdita di appetito, debolezza muscolare, anemia, fatica e ridotta risposta immunitaria. Questa vitamina è anche necessaria per la produzione degli ormoni sessuali dell'organismo, qualcosa che il vostro corpo deve fare di per sé stesso quando si smette l'uso della Pillola. Una carenza di vitamina C può anche rendere più difficile all'organismo la ripresa della normale produzione ormonale.

  • Vitamina E (Alpha Tocoferolo): Gli estrogeni nella Pillola aumentano il bisogno del corpo di vitamina E, anche se questa vitamina aiuta a normalizzare i livelli di estrogeno. Gli effetti della, carenza di vitamina E comprendono anemia, degenerazione muscolare, successiva fertilità ridotta, alterazioni del ciclo mestruale e vampate di calore. E’ necessaria anche per combattere il possibile effetto cancerogeno dell'estrogeno, come fa il selenio che ha un ruolo nell'assorbimento della vitamina E anche se i suoi livelli vengono ridotti dalla Pillola.

  • Vitamina K (Menadione): La pillola fa aumentare i livelli della vitamina K, il che può portare
    alla formazione di coaguli di sangue.

  • Rame: Aumenta l'assorbimento, innalzando il bisogno di vitamina C del corpo, distruggendo l'equilibrio zinco/rame e inducendo insonnia, depressione, emicrania, perdita di capelli e il rischio di ipertensione e di tendenza alla formazione di coaguli.

  • Zinco: La Pillola ne abbassa notevolmente i livelli. Ciò può portare a diabete, ad una scarsa resistenza alle infezioni, a infezioni della pelle, a fertilità ridotta e ad altri problemi. Questo minerale è essenziale per la normale crescita, la suddivisione delle cellule e la riparazione dei tessuti. E’ molto importante in gravidanza, essendo presente in più di 200 sistemi enzimatici del corpo ed è essenziale per lo sviluppo della funzione cerebrale e di un sistema immunitario adeguato, un'altra ragione per evitare di concepire mentre si usa la Pillola e subito dopo averla interrotta. Chi usa la Pillola per un lungo periodo di tempo può trovare difficile riportare la condizione dello zinco ad un livello adeguato.

  • Prostaglandine: I livelli di alcune prostaglandine vengono abbassati dalla pillola. Esse sono normalmente composte di acidi grassi ed usano lo zinco come catalizzatore per ridurre la tendenza alla formazione di coaguli.

  • Lipidi del sangue: I livelli dei lipidi a bassa densità, del colesterolo e dei trigliceridi si alzano durante l'uso della pillola, aumentando il rischio di malattie cardiache.

  • Siero proteine: Vengono alterate dall'uso della pillola. E’ molto importante. interrompere l'uso della pillola e riformare le scorte di elementi nutritivi per un periodo da tre a sei mesi prima di tentare di concepire. Si raccomanda anche che ogni donna consulti un professionista naturale qualificato, per stabilire,le proprie necessità nutritive specifiche, sia che stia prendendo la pillola oppure che l'abbia interrotta.

STERILITA’

La sterilità sta diventando una grossa preoccupazione in tutto il mondo. In Australia una coppia su dieci è incapace di concepire, ed in Inghilterra la statistica è di una su sei. Al momento ci sono dieci milioni di Americani sterili. Non c'è dubbio che la pillola sia uno dei fattori principali della sterilità.
In The Couples' Guide to Infertility (edizione rivista del 1995) il Dr. Gary S. Berger ed i suoi colleghi hanno riportato che "Chi usa la Pillola per lungo tempo può non avere le mestruazioni o l'ovulazione dopo averne interrotto l'uso. Questa condizione, nota come amenorrea post-Pillola, si presenta perché la Pillola distrugge il flusso ritmico naturale degli ormoni dall'ipotalamo alla pituitaria e poi alle ovaie. Questo è un problema che colpisce particolarmente le donne più anziane che hanno usato la Pillola per anni, perché le loro ovaie possono essere diventate incapaci di ripristinare l'ovulazione".
Ciò che è ancora più allarmante per le donne, è che un ritorno all'ovulazione dopo la sospensione della Pillola non significa un ritorno alla fertilità. La Pillola può danneggiare le ghiandole che producono il tipo di muco cervicale necessario alla fecondazione. Ci può anche essere una stimolazione eccessiva dello specifico muco cervicale che impedisce la motilità dello sperma. Queste due azioni interconnesse della Pillola sulla produzione di muco possono causare gravi ritardi, se non la scomparsa della fertilità esistente prima della Pillola.(
54) Nella maggioranza delle donne, il danno alla fertilità diminuisce col tempo ma "può essere evidente sino a 30 mesi dopo la cessazione dell'uso della Pillola in donne che non avevano avuto figli precedentemente."(55) La fertilità post-Pillola può essere aiutata da medicine naturali per disintossicare il sistema e stimolare il funzionamento naturale.

MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE E LA PILLOLA

Le malattie trasmesse sessualmente sono cresciute in modo tale che nel 1991 i Centers for Disease Control statunitensi hanno emesso una nuova sbalorditiva raccomandazione: "Usate metodi barriera. Usate preservativi, diaframmi e/o spermicidi vaginali anche se non c'è bisogno di contraccezione.(
56)
Questo avvertimento è stato reso necessario non solo per la paura dell'AlDS, ma per l'aumento vertiginoso di infezioni come la clamidia, che può causare infiammazioni pelviche (PID) e sterilità. I CDC stimano che un milione di donne americane soffrano di PID ogni anno, il 50 per cento diventa sterile dopo tre episodi ed il 12 per cento dopo uno solamente.
La libertà sessuale iniziata dalla Pillola è anche responsabile delle attuali epidemie di malattie trasmesse sessualmente (STD). Da una parte, la pillola aumenta la viscosità del muco cervicale che può rallentare l'ingresso delle malattie nell'utero, nelle tube di Falloppio e nelle ovaie. Dall'altra parte, la Pillola aumenta il rischio di condizioni infettive come la clamidia, che è un organismo microscopico che non è un batterio, un virus o un fungo. Può causare uretriti non gonococciche, un'infezione trasmessa da un rapporto sessuale, con sintomi di orinazione dolorosa e perdite acquose che possono portare a PID e sterilità.

EFFETTI COLLATERALI NON PUBBLICIZZATI DELLA PILLOLA

Anche se la Pillola esiste da 37 anni, si stanno scoprendo ancora effetti collaterali nuovi e pericolosi. L’American Journal of Epidemiology ha riportato recentemente che chi fa uso della Pillola rischia maggiormente due tipi di malattie intestinali infiammatorie: la colite ulcerosa, che dipende da prodotti ad alto dosaggio di estrogeno, e la malattia di Crolin, che è due volte più comune di quanto fosse 30 anni fa prima che la Pillola venisse largamente usata. Il legame tra la Pillola e le malattie infiammatorie dell'intestino non è stato messo in giro o pubblicizzato largamente, né nelle istruzioni d'uso né sulla stampa medica.(
57)
Un altro problema creato dalla Pillola è quello degli effetti collaterali derivanti dall'interazione con altre medicine. Una lista parziale di medicinali che sono stati associati al blocco dell'azione anticoncezionale della Pillola sono: antistaminici barbiturici, penicillina, antidepressivi, tranquillanti leggeri ormoni adrenocorticosteroidi (come il prednisone) ed anticoagulanti (Cournadin). Sia gli effetti della Pillola che quelli dell'altro medicinale possono essere aumentati, diminuiti o semplicemente alterati dall'interazione fra i due. Se si assume la Pillola insieme ad altri medicinali, ci si sta imbarcando in esperimenti alla cieca (
58)

LA CONSAPEVOLEZZA E LA PILLOLA

Oggi ci sono donne che prendono la pillola per il controllo delle nascite dalla pubertà alla menopausa, quando cominciano la terapia ormonale sostitutiva: le stesse medicine steroidee, solo in dosi ed involucri diversi. I complessi processi fisiologici della vita riproduttiva e post-riproduttiva delle donne sono letteralmente caduti sotto il controllo e la direzione di potenti agenti chimici estranei. Cosa succede quando milioni di organismi femminili, invece di essere in armonia con le maree e sensibili alle proprie realtà interiori, si adattano ad un programma dettato dai prodotti delle società farmaceutiche?
Nel suo bellissimo libro Womens Bodies, Womens Wisdom,(
59)il Dr. Christiane Northrup parla di una sua collega, un'ostetricalginecologa di nome Laurie, che per nove anni ha scelto la Pillola come metodo anticoncezionale preferito e l'ha anche raccomandata alle sue pazienti. Tuttavia, quando si è verificata una crisi personale della sua sessualità, Laurie sì è resa conto che la Pillola l'aveva di fatto separata dai messaggi del suo corpo e del suo Io interiore. "Mi sentivo triste," ha detto Laurie, "per aver dato per scontato, aver drogato e etichettato come 'maledizione' tutto il meraviglioso lavoro del mio cervello, dei miei ormoni, del mio utero e delle mie ovaie. Nessuno ha mai festeggiato il mio primo ciclo. Nessuno mi aveva aiutato a collegare il potere di dare la nascita alla mia sessualità. Desideravo disperatamente ricatturare qualcosa del mistero e della magia perduti".

Quando Laurie decise di smettere la Pillola, disse che fu come un atto di celebrazione e di ribellione... Buttai via l'ultima confezione ed aspettai. Ero piuttosto sicura che dopo nove anni di ordini dalla Ortho Pharmaceutical, le mie ovaie sarebbero state del tutto confuse, per cui volevo essere paziente. Ero preparata a gonfiarmi, essere irritabile, avere emozioni selvagge e ad essere confusa.: Non ero preparata a quello che è successo".
Due settimane dopo aver preso la sua ultima Pillola, Laurie stava parlando con un gruppo di donne dei suoi sentimenti. "Improvvisamente, ero in lacrime e potevo parlare a stento. Ricordo di aver pensato 'Be', non è strano? Poi la cosa l'ha colpita. Per anni si era sentita triste per certi aspetti della sua vita ed aveva anche parlato ad altri dei suoi sentimenti. Ma l'aveva sempre fatto mentre prendeva la Pillola, senza alcuna reazione emotiva o psicologica. Ora, per la prima volta in nove anni, stava realmente ovulando. Ritornando ai propri ritmi naturali, stava sperimentando una capacità molto più intensa di sentire ed esprimere le sue emozioni più profonde.
Aveva scoperto, in effetti, che tutti i suoi sentimenti erano adesso più alla sua portata, comprese la rabbia e la sessualità. "Questo corpo del quale avevo abusato cosi a lungo e in tanti modi mi stava di nuovo parlando, incoraggiandomi e rassicurandomi. Non tutto era perduto".

Quando Laurie scopri che le pillole anticoncezionali le avevano impedito di accedere ai suoi sentimenti ed intuizioni più profondi, si chiese se avessero anche distrutto la sua capacità di comunicare sessualmente col marito. Avrebbe potuto essere proprio così. Ci sono prove evidenti che la pillola riduce gli ormoni indispensabili al modo col quale le donne comunicano sessualmente con gli uomini. Certi acidi grassi volatili, chiamati copuline, vengono secreti nella vagina e stimolano l'interesse sessuale ed il comportamento del maschio. Le donne che fanno uso di pillole anticoncezionali tuttavia non secernono copuline.(
60)
I grandi cicli e ritmi della natura fanno parte delle più fondamentali realtà della vita fisica. Il corpo e la psiche di una donna sono intimamente tessuti ai cicli eterni della Vita. Stiamo appena rendendoci conto del prezzo che abbiamo pagato per far parte di una cultura nella quale predominano il cibo veloce, le cure veloci ed il sesso veloce.
Certamente gli effetti a lungo termine della Pillola, in qualsiasi modo si manifestino, devono ancora essere determinati completamente, senza parlare degli effetti che essa potrebbe avere sulle generazioni future. Questa forma di contraccezione vale il prezzo che le donne devono pagare con la loro salute fisica, emotiva e mentale?
Mentre le donne si avvicinano ad una, maggiore, accettazione ed espressione del, loro potere innato, devono anche riguadagnare autorità sui loro cicli riproduttivi.

ALTERNATIVE ALLA PILLOLA

La maggior parte delle donne chiederà "Bene, quali sono le alternative naturali alla Pillola?” La risposta a questa domanda richiede che una donna si impegni di più a comprendere il funzionamento del suo corpo e dei suoi cicli naturali. Si tratta di imparare le diverse indicazioni dei periodi fertili e non-fertili. Gestire la propria fertilità significa avere una stretta relazione col proprio corpo. Richiede responsabilità nelle relazioni sessuali. Richiede anche la capacità di comunicare con un partner comprensivo e ricettivo.
E’ certamente un modo del tutto diverso di affrontare la contraccezione e le relazioni sessuali di quello preso in considerazione dalla maggioranza delle donne. Mentre le donne si avvicinano ad una maggiore accettazione ed espressione del loro potere innato, devono anche riguadagnare autorità sui loro cicli riproduttivi.
Un modo eccellente per le donne di riguadagnare la coscienza delle tecniche della fertilità naturale passa attraverso libri come Natural Fertility di Francesca Naish. Imparando tutti i segnali che indicano i momenti fertili, come la temperatura basale, i cicli lunari, gli indicatori di muco, ecc., una donna ottiene un metodo sicuro al 98,5 per cento per evitare il concepimento. Metodi barriera come i diaframmi, i preservativi e gli spermicidi (con tossicità chimica a basso livello) sono altre forme alternative di contraccezione molto valide, che forniscono allo stesso tempo protezione dalle malattie trasmesse sessualmente.

Sta diventando evidente che la Pillola non serve più per dare potere alle donne. La Pillola ha richiesto e continua a richiedere un alto prezzo alle donne. Suona come un rintocco funebre: se non la morte di un corpo femminile, certamente la morte del suo spirito. Compromette seriamente la sua salute e la sua vita.
E’ solo riabbracciando la saggezza della Natura - medicine naturali, cibo naturale e ritmi naturali - che le donne troveranno la propria interezza e, alla fine, sé stesse.
Contraccezione e concepimento salutari e riusciti fanno parte dell'iniziazione di una donna al mistero che le è stato negato troppo a lungo. Una donna vibrante, piena di salute, intuitiva, è una inarrestabile forza per cambiare positivamente questo pianeta.

Nota sulla Gestione Naturale e Non Tossica della Fertilità

Il Centro Jocelyn di Sydney, NSW, fornisce programmi centrati sulle scelte naturali nel campo del concepimento consapevole, della contraccezione, e nel superamento dei problemi di fertilità. Il Centro offre visite personali, servizi per posta ed addestramento professionale per professionisti della salute sulle tecniche dei Natural Fertility Management.
Inoltre, il Centro ha messo insieme un kit completo dei Natural Fertility Management che comprende il libro di Francesca Naish, Natural Fertility, un audiotape con manuale, diagrammi dei sintomi, termometro basale, una carta lunare ed altro, per informare le donne su come ottenere od evitare il concepimento. Per ulteriori informazioni sui servizi, i corsi di addestramento ed i prodotti, contattare: The Jocelyn Centre, 1/46 Grosvenor Street, Woollahra, NSW 2025, Australia, telefono +61 (0)2 9369 2047, o fax +61 (0)2 93695179.

Nota sull'autore:

Sherrill Sellman gestisce privatamente uno studio di psicoterapia a Melbourne. Tiene molte conferenze sulla salute ormonale femminile ed è anche autrice del vendutissimo libro, Hormone Heresy: What Wornen Must Know About Their Hormones. Contribuisce coi suoi scritti a pubblicazioni in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti.

Note

34. Seaman, Barbara, The Doctors' Case Against the Pill, Hunter House, USA, 1995, p.188.
35. Grant, Ellen, MD, Sexual Chemistry, Reed Consumer Books, UK, 1994, pp.38-39.
36. Seaman, op. cit., p.118.
37. Grant, ibid., p. 60.
38. "Boston Collaborative Drug Surveillance Programme", The Lancet, 1973, p.1399.
39. Irey, N. S., Manion, W.C., Taylor, H.B., "Vùcular lesions in women taking oral contraceptives", Archives of Pathology 89(1), 1970.
40. Olsterholzer, H.O. et al.,---The effects of oral contraceptive ste-roids on branches of the uterine artery", Obstetrics and Gynecology 49(2):227, 1977.
41. Seaman, op. cit., p.75.
42. Grant, op. cit., p.70.
43. Graham, A., Grieve, F., Davie, Glasier A., The Lancet 346:1430, 1995 (Letter).
44. Wilks, John, A Consumers Guide to the Pill and Other Drugs, Freedom Publishing Company, Australia, 1996, p.77.
45. Seaman, op. cit., p.218.
46. op. cit., p.219.
47. Cooke H., "Mother of tragic Pill girl to sue", Daily Express, UK, 27 marzo 1996, p. 4.
48. Grant, op. cit., p. 12.
49. op. cit., p. 30.
50. ibid.
51. op. cit., p. 34.
52. Naish, Francesca, Natural Fertility, Sally Milner Publications, NSW, Australia, 1991 p. 17.
53. op. cit., pp.14-16.
54. Wilks, op. cit., p. 80.
55. op. cit., p.79.
56. Seaman, op. cit., p. 213.
57. op. cit., p.231.
58. op. cit., p.232.
59. Northrup, Christiane, Womens.Bodies, Womens Wisdom, Ban-tam, New York, 1994.
60. Michael R. et al., "Human Secretion and Volatile Fatty Acid Contenje'_Sèience 186:1217-19, 1974.